Un cagnone bianco come le nevi scandinave di nome Oslo non a caso: rifiutato dai proprietari, abbandonato ferito, lasciato ai volontari del rifugio, accudito e curato addirittura operato dai veterinari vicini alla associazione per la tutela degli animali maltrattati e soli. Le zampe rotte, impossibilitato a deambulare, sarebbe morto il bell’incrocio di ormai 3 anni tra un maremmano e un retriever.
Vinta la solitudine e il bisogno d’amore che ogni creatura porta dentro di sé, oggi, Oslo fa un’altra vita ridipinto da due nonni che vivono in campagna: alla loro educazione e profonda umanità dobbiamo questa storia a lieto fine come testimonianza d’amore essenzialmente per la dignità altrui, persone o animali che siano, non conta. Nel video le interviste a Maurizio Battistini (U.O.S. Sanità veterinaria-prevenzione) e Walter Vincenzi (Nuovo proprietario Oslo)
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Vinta la solitudine e il bisogno d’amore che ogni creatura porta dentro di sé, oggi, Oslo fa un’altra vita ridipinto da due nonni che vivono in campagna: alla loro educazione e profonda umanità dobbiamo questa storia a lieto fine come testimonianza d’amore essenzialmente per la dignità altrui, persone o animali che siano, non conta. Nel video le interviste a Maurizio Battistini (U.O.S. Sanità veterinaria-prevenzione) e Walter Vincenzi (Nuovo proprietario Oslo)
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