Risvolti a San Marino del crack parmalat. E'in corso a San Marino l'esecuzione della rogatoria inviata dalla procura di Parma per scoprire se nelle banche sammarinesi ci sono fondi attribuibili a Calisto Tanzi. I conti erano due. Erano stati aperti negli anni '90. Qualcuno sostiene per finanziare esponenti politici italiani. Uno dei due conti – a detta di Mario Bonati, avvocato dell'ex presidente della Banca Monteparma Franco Gorreri – è stato chiuso nel 1996. In ogni caso, sempre secondo Bonati, si tratterebbe di importi poco significanti. Dal tribunale sammarinese massimo riserbo. Quel che è certo è che la rogatoria o le rogatorie, sono ancora in esecuzione. I magistrati della Repubblica ci stanno lavorando, raccogliendo elementi concreti utili alle indagini aperte dai loro colleghi italiani. Ma non hanno ancora finito, e quindi la procura di Parma resta in attesa di ricevere risposta alle richieste di informazioni avanzate. Quel che appare pressochè certo è che in repubblica sono, sì, transitati i soldi di Calisto Tanzi. Ma non somme ingenti. Il tesoro dell'ex patron di Parmalat, se davvero esiste, sembrerebbe nascosto altrove.
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