Nessuno sa cosa è successo. Pochi la conoscono. Solo qualcuno parla. Eppure siamo a Pietracuta, piccola frazione marchigiana, a due passi da San Marino. Un paese nato lungo una strada. Solo i titolari di una pizzeria ci raccontano che sì, questa ragazza marocchina segregata in casa e riempita di botte dal cugino perché voleva vivere come le sue coetanee ventenni, la conosceva. Non sapevamo delle botte, raccontano, ma a differenza delle sorelle più grandi, non l’abbiamo mai vista con il velo.
La giovane marocchina è stata liberata dal carabinieri di Novafeltria, allertati dalla segnalazione di qualcuno che ha udito le urla di dolore provenire dall’appartamento di Pietracuta. Quando gli uomini dell’Arma sono arrivati hanno trovato la giovane stesa a terra in lacrime dopo esser stata picchiata dal cugino che voleva imporle le regole dell’Islam mentre lei, invece, voleva lasciare quella casa per iniziare una nuova vita. E’ stata la ragazza a fornire le indicazioni sull’aggressore. Il giovane, fuggito a piedi, è stato arrestato poco dopo ed ora è rinchiuso in carcere. La giovane, trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Novafeltria dove le sono state riscontrate escoriazioni multiple in varie parti del corpo, non è più tornata a casa.
La giovane marocchina è stata liberata dal carabinieri di Novafeltria, allertati dalla segnalazione di qualcuno che ha udito le urla di dolore provenire dall’appartamento di Pietracuta. Quando gli uomini dell’Arma sono arrivati hanno trovato la giovane stesa a terra in lacrime dopo esser stata picchiata dal cugino che voleva imporle le regole dell’Islam mentre lei, invece, voleva lasciare quella casa per iniziare una nuova vita. E’ stata la ragazza a fornire le indicazioni sull’aggressore. Il giovane, fuggito a piedi, è stato arrestato poco dopo ed ora è rinchiuso in carcere. La giovane, trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Novafeltria dove le sono state riscontrate escoriazioni multiple in varie parti del corpo, non è più tornata a casa.
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