Poggio Berni rende omaggio ad un uomo che si è sempre battuto per affermare i valori della giustizia. Non ha bisogno di presentazioni, Gian Carlo Caselli, procuratore capo antimafia a Palermo dal 1993 al 1999, ora procuratore generale di Torino e da ieri cittadino onorario del piccolo comune romagnolo per gli “alti meriti a servizio dello Stato, per il suo impegno nella lotta alla mafia. Simbolo della cultura della legalità ed esempio di impegno civile e sociale”. “Un momento storico”, così lo ha definito il Sindaco, Antonio Valli. E un pensiero commosso va inevitabilmente alle figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di cui Caselli ha raccolto l’importante eredità negli anni successivi alla loro uccisione. Un ricordo rimasto sempre vivo nella memoria della popolazione bernese. E proprio l’incontro con i cittadini è stata la naturale prosecuzione delle celebrazioni in onore del giudice torinese. Il libro “Un magistrato fuori legge” - personale e critico documento sulle difficoltà del mestiere di magistrato nell’Italia di oggi - è stato spunto ideale per un animato dibattito sulla mafia, ma soprattutto su come si può essere parti attive nella lotta contro l’illegalità. Atteggiamento propositivo che Poggio Berni ha fatto suo aderendo alle iniziative dell’'Associazione Libera' e, in particolare, introducendo nelle mense cittadine i prodotti agricoli coltivati in Sicilia nelle terre confiscate a “cosa nostra”.
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