“Aspettiamo che si esprima il Collegio Garante”; questa, al momento, la lapidaria dichiarazione del Segretario di Stato Ugolini. La questione è quella, ormai nota, della proposta referendaria di tipo confermativo, relativa alla legge qualificata sulla composizione del Consiglio Giudiziario Plenario: approvata con procedura d'urgenza e molto contestata dalle opposizioni. Fabrizio Perotto, del Comitato Promotore, aveva subito snocciolato quelle che a suo avviso sono le principali criticità della norma.
A stretto giro era arrivata la reazione delle Forze di Maggioranza; secondo le quali i firmatari del quesito sono “riconducibili per la maggior parte ad RF”, e l'intento sarebbe quello di “rallentare qualsiasi azione che possa ristabilire lo stato di diritto”. Ma la polemica non si era fermata; ieri la controreplica di Perotto, che ha definito la nuova iniziativa referendaria “una scelta libera e democratica”. Ricordato, allora, il recente referendum sulla legge elettorale. Così come la strategia adottata, nella passata legislatura, dai membri di opposizione della commissione giustizia. “La legge appena votata – afferma Perotto – estromette dal Consiglio Giudiziario Plenario i magistrati ritenuti scomodi”; e l'obiettivo – continua – è “mandare un chiaro messaggio ai giudici” alla vigilia di alcuni importanti processi: Conto Mazzini, Asset, centro uffici, o quelli “che riguardano due attuali membri di Governo”.
Ironica, oggi, la risposta di Rete; che ha paragonato il quesito referendario a quello che nella boxe è definito il “journeyman”: lo sconfitto annunciato. Ma in questo caso a pagare è il “cittadino”, afferma il Movimento; che ricorda come poco più di 2 mesi fa “lo stesso elettorato” avesse premiato le forze dell'attuale maggioranza con “44 seggi su 60”. “La mossa di RF – si legge in un comunicato – è una mera scappatoia per prendere tempo, per impedire che la Giustizia torni a funzionare”. Quel che è certo è che gli effetti della nuova legge sono sospesi in attesa che il Collegio Garante si esprima sull'ammissibilità del referendum, depositato lunedì. L'udienza, a quanto pare, sarebbe stata fissata per l'11 marzo.