L’arrivo di cani nella struttura di Ca’Chiavello è sceso di un 30% rispetto al 2004. Tra le ragioni, spiega l’Apas, sicuramente lo sviluppo di strutture per animali abbandonati nel circondario oltre al diffondersi, sempre nelle località limitrofe, di reti di volontariato che vedono sempre più persone impegnate nel recupero di animali abbandonati. Ma anche le campagne di sterilizzazione che l’Associazione promuove da anni per contrastare il fenomeno del randagismo felino e canino, anche se, lamenta l’Apas, sono ancora molte le resistenze della gente: lo dimostra il fatto che dei 62 cani arrivati nella struttura di Ca’ Chiavello nel 2005, 22 sono cuccioli. 62 nuovi ospiti in canile tutti rigorosamente senza tatuaggio o microchip. Solo 4 sono stati ricondotti ai proprietari che, smarrito l’amico a quattozampe, hanno subito contattato il canile. In alcuni casi non si tratta infatti di abbandono, ma di cani vaganti che per qualche ragione hanno smarrito la strada di casa. Il microchip, obbligatorio tra l’altro per legge, puntualizza l’Apas, è il solo mezzo per ricondurli al proprietario. Se per i cani si è ridotto in maniera significativa il numero di arrivi al Rifugio, per i gatti la flessione è stata più lieve. 72 gli arrivi effettivi in gattile nel 2005, per la gran parte cuccioli. A questi si aggiungono i mici affidati ai volontari esterni, che da anni aiutano l’Associazione ospitando temporaneamente i nuovi gattini in casa in attesa del loro affidamento. Il 2005 ha portato fortuna a 104 gatti e a 61 cani che adesso vivono felici nelle loro nuove famiglie. Per i cani e i gatti di temperamento non facile e per quelli più anziani, per i quali di solito è più difficoltoso l’affidamento, è sempre possibile l’adozione a distanza direttamente dal sito dell’Associazione www.apasrsm.org.
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