Dormire senza un tetto sulla testa e per una notte condividere condizioni di disagio che per molti rappresentano la quotidianità. E’ questa la ragione che ha spinto tanti riminesi ad aderire alla Festa dei Senza Dimora. Piazza Cavour per l’occasione si è fatta teatro a cielo aperto, ospitando musicisti, giocolieri, percussionisti e artisti di strada in genere, tutti animati dal comune intento di attirare l’attenzione su una realtà di abbandono ed emarginazione che ogni giorno è sotto i nostri occhi ma che ci si ostina a non vedere o a vivere con distacco. Serata a cui non poteva mancare Don Oreste Benzi, il quale da anni si batte per la causa e ha fatto della struttura d’accoglienza “Capanna di Betlemme” il principale punto di riferimento per chi si trova in situazione di indigenza. “Impegno che rappresenta una speranza per tutti” ha detto il sindaco Alberto Ravaioli, ringraziando personalmente Don Benzi dal palco della manifestazione.
Dopo la festa, il gesto concreto di solidarietà: dormire all’addiaccio nei luoghi dove abitualmente trascorrono la notte i senza tetto. Uno fra i tanti, la stazione di Rimini. Giovani e meno giovani, muniti di sacco a pelo o di semplici coperte e letti fatti di cartoni, hanno voluto con la loro presenza togliere simbolicamente quel velo di indifferenza che troppo spesso avvolge un problema tra i più radicati nella nostra società.
Dopo la festa, il gesto concreto di solidarietà: dormire all’addiaccio nei luoghi dove abitualmente trascorrono la notte i senza tetto. Uno fra i tanti, la stazione di Rimini. Giovani e meno giovani, muniti di sacco a pelo o di semplici coperte e letti fatti di cartoni, hanno voluto con la loro presenza togliere simbolicamente quel velo di indifferenza che troppo spesso avvolge un problema tra i più radicati nella nostra società.
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