A Rimini, davanti all'Arco d'Augusto, si è tenuto il flash mob in sostegno della neo-mamma di Biella accusata di aver allattato con sconcezza il suo bimbo pubblicamente in un ufficio postale. L'evento è stato organizzato dal gruppo Facebook Legami di Latte, che dalla sua nascita sostiene le mamme nel percorso dell'allattamento, insieme al Reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell'Ospedale "Infermi" di Rimini, all'Ausl e alle associazioni "La prima coccola" e Custodi del femminino. Dopo l'incontro sotto l'Arco, a cui hanno partecipato decine di mamme con i loro piccoli, alcune volontarie sono entrate alle Poste di Rimini, dove la Direttrice si è detta dispiaciuta per quanto successo a Biella e favorevole all'allattamento ovunque si voglia.
Anche il sito chance.org ha raccolto una petizione per difendere il diritto all'allattamento materno al seno. Il gruppo di auto-aiuto e sostegno alla maternità delle mamme di "Legami di latte" inserisce il flash mob all'interno di una serie di eventi a livello nazionale.
Le fondatrici di Legami di Latte, e promotrici dell'evento, Chiara Rigoni, Giorgia Ricciotti, Valentina Rosetti e Serena Rossi, intervistate hanno lanciato un importante messaggio: "ogni volta che una madre è vittima di pregiudizio, commenti indesiderati e addirittura viene allontanata da un luogo pubblico mentre allatta suo figlio, viene negato a quel bambino il diritto ad essere nutrito. Semplicemente inaccettabile, giusto?".
Anche il sito chance.org ha raccolto una petizione per difendere il diritto all'allattamento materno al seno. Il gruppo di auto-aiuto e sostegno alla maternità delle mamme di "Legami di latte" inserisce il flash mob all'interno di una serie di eventi a livello nazionale.
Le fondatrici di Legami di Latte, e promotrici dell'evento, Chiara Rigoni, Giorgia Ricciotti, Valentina Rosetti e Serena Rossi, intervistate hanno lanciato un importante messaggio: "ogni volta che una madre è vittima di pregiudizio, commenti indesiderati e addirittura viene allontanata da un luogo pubblico mentre allatta suo figlio, viene negato a quel bambino il diritto ad essere nutrito. Semplicemente inaccettabile, giusto?".
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