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Rimini: operazione "antiprostituzione"

19 feb 2008
Polizia
Polizia
Lavorava in un locale di Bologna ed era arrivata a Rimini per cercare lavoro. Loro gliene avevano offerto uno regolare e lei si è fidata, non sapendo che si trattava di prostituzione. Si è rifiutata ma con minacce e percosse la obbligavano a farlo. Fino a che non si è decisa a denunciarli, nell’agosto scorso, quando sono partite le indagini della Questura di Rimini.
L’operazione si è conclusa in questi giorni con tre arresti da parte della squadra mobile.
In manette per sfruttamento e favoreggiamento alla prostituzione, due albanesi (uno di questi lavorava regolarmente come buttafuori in una nota discoteca della riviera) e una donna rumena. I tre gestivano un ampio giro di sfruttamento.
Oltre alla minorenne, infatti, facevano lavorare per loro altre 7-8 ragazze che si prostituivano sia in strada, sia in appartamento (tutte nella zona del lungo mare tra Miramare e Riccione).
Ad alcune chiedevano solo un affitto per il posto nel quale lavoravano (50 euro), ad altre la metà dei guadagni. Se non acconsentivano, venivano picchiate e minacciate. Una di queste ha rischiato addirittura di essere investita, in seguito ad un suo ripetuto rifiuto.
La squadra mobile di Rimini ed il Pm Paolo Gengarelli, stanno eseguendo altrettanti ordini di carcerazione tutti all’interno dell’operazione antiprostituzione.

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