Senza l’organizzazione della struttura sanitaria in modo aziendale la riforma dell’Istituto per la Sicurezza Sociale non può decollare. Il tavolo negoziale tra la CSU, la segreteria di stato per la sanità e il Comitato Esecutivo è finalizzato a mettere a fuoco gli aspetti organizzativi e l’istituzione dei comitati di dipartimento, comitati che dovranno coinvolgere tutti i professionisti del settore nell’organizzazione. Il problema è che il nuovo tipo di struttura si scontra con l’impostazione della legge organica del 72 (fatta di mansionari, indennità e rigidità gerarchiche), mentre l’organizzazione aziendale si basa su flessibilità e lavoro per obiettivi. Si è parlato diffusamente anche della carenza del personale infermieristico e dell’esigenza di rivedere queste figure - che oggi escono da una laurea breve - in termini di inquadramento, superando anche qui il vecchio mansionario, trovando un migliore impiego del personale Ota e verificando la disponibilità a dare un supporto da parte dei pensionati sammarinesi che hanno fatto questo mestiere. Il problema, anche per il sindacato, resta quello della compatibilità tra la legge organica e la nuova organizzazione aziendale. La Csu ha avanzato una serie di proposte rispetto alla bozza di regolamento per l’elezione dei comitati di dipartimento. Si è inoltre discusso della riorganizzazione del reparto di ostetricia-ginecologia e il comitato esecutivo ha accolto le richieste sindacali sulla reperibilità. Inoltre, la CSU sta valutando il documento sulla integrazione tra i reparti di chirurgia e ortopedia. Già in calendario, per il 24 ottobre, il prossimo incontro.
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