Notizie così drammatiche, inevitabilmente, fanno passare in secondo piano qualsiasi ragionamento sui numeri della pandemia. Venerdì, a perdere la vita, un 77enne, che si trovava in terapia intensiva. Ieri un altro decesso correlato al virus: una donna di 89 anni ricoverata nel Reparto Covid. L'Istituto Sicurezza Sociale, a nome di tutti gli operatori e della Segreteria di Stato alla Sanità, esprime sentimenti di cordoglio e vicinanza a familiari, parenti ed amici delle vittime.
Un brutto colpo, davvero; anche perché – prima di questo bollettino – la triste conta dei decessi era ferma dall'11 gennaio, e l'attenzione – in queste settimane – si era focalizzata soprattutto sul livello di saturazione della terapia intensiva. Che peraltro torna a salire, seppur di poco; e si attesta ora al 58%, con 7 pazienti ricoverati positivi al coronavirus. Passano da 12 ad 11, invece, quelli in area medica. Per un totale di 18 ospedalizzazioni. Tornano a contrarsi, invece, i “casi attivi”: attualmente sono 235. E questo grazie alle 17 guarigioni registrate ieri, a fronte di 7 positività. 127 i tamponi eseguiti; il rapporto fra nuovi casi e test effettuati scende dunque al 5,51%. 213, infine, le persone positive al virus Sars-Cov2 in isolamento presso il proprio domicilio.