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San Marino: le residenze atipiche spingono i prezzi delle case

Interviene l'Ucs che chiede di “disintossicare i costi degli affitti”. Agenzie immobiliari favorevoli all'apertura a investitori esteri, ma serve una politica immobiliare

di Filippo Mariotti
22 gen 2024
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Sul Titano non ci sono incentivi per mettere sul mercato gli immobili sfitti o disincentivi a tenerli tali. Intanto l'emergenza abitativa diventa sempre più d'attualità. Da ultimo è l'Ucs a tornare sull'argomento, puntando il dito sulle cosiddette “residenze atipiche” che – afferma l'associazione – “hanno drogato il mercato immobiliare”, con persone provenienti da fuori confine disposte a sborsare cifre ingenti per assicurarsi un immobile in locazione. L'Unione consumatori chiede così alla politica di “porre in essere delle azioni per disintossicare i costi degli affitti”.

Un tema che non nasce oggi. Un'Istanza d'Arengo dell'ottobre 2010 chiedeva che venissero “adottati provvedimenti per calmierare il prezzo delle abitazioni e per rendere conveniente l’immissione sul mercato di immobili non utilizzati”; e che “i fabbricati ad uso di civile abitazione, se non venduti, affittati o dati in locazione”, fossero “sottoposti a imposizione fiscale”. In pratica una tassa sulle seconde case, in funzione di disincentivo a mantenerli disabitati.

Negli anni il problema si è però fatto più stringente e pressante. Se da una parte a San Marino si fanno sempre meno figli, dall'altra la popolazione presente in Repubblica – residente o soggiornante – è cresciuta a ritmo sostenuto. In 10 anni, infatti, si è passati dai 33.540 residenti del 2013 agli oltre 35mila del 2023. Un decennio in cui il comparto edilizio, anche a causa dell'esistente, non ha potuto seguire l'andamento demografico.

Per la maggior parte delle agenzie immobiliare, i clienti provenienti da fuori confine hanno già pareggiato quelli interni. Con la differenza che i “residenti atipici” possono disporre di budget sostanziosi. I pensionati che fanno richiesta di questa tipologia di residenza, ad esempio, devono dimostrare un reddito annuale non inferiore ai 50mila lordi annui o un patrimonio personale di almeno 300mila euro. Oppure, altro esempio, è possibile acquistare un immobile per un prezzo non inferiore ai 500mila euro. È possibile accedere alla residenza elettiva anche tramite un deposito infruttifero e vincolato per la durata di 10 anni non inferiore a 600mila euro in titoli emessi dallo Stato sammarinese o in un fondo appositamente istituito dall’Ecc.ma Camera.

L'ingresso in Repubblica di persone facoltose ha di fatto “dato la scossa” al mercato - ci dicono ancora dalle agenzie immobiliari -, ma ha anche contribuito all'alzarsi dei prezzi degli immobili e degli affitti. Persone che, non soggiornando stabilmente a San Marino, “consumano” poco l'appartamento, riscontrando così il favore del locatore. “Un appartamento che veniva affittato a 500-600 euro, ora può andare tranquillamente a 1.000”, ci conferma ancora un'agenzia immobiliare sammarinese, il cui comparto vede comunque di buon occhio l'apertura del mercato ai non sammarinesi. Ma con un appunto: prima delle leggi sulle residenze atipiche, era il caso di trovare il modo di aumentare gli appartamenti disponibili. Perché, al momento, sono davvero pochi.





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