Sono 4646 i morti della repressione dal 15 marzo a oggi, secondo il sito del Centro di documentazione delle violazioni nel Paese. Di queste, 3837 sono civili e 808 tra militari e agenti dei servizi di sicurezza. L'ultimo bilancio fornito dall'Alto commissariato dell'Onu per i diritti umani, l'8 novembre scorso, parlava di "oltre 3500 morti". La Commissione internazionale di inchiesta indipendente istituita dal Consiglio diritti umani dell'Onu parla di crimini contro l'umanità. Secondo la Commissione, la natura degli attacchi e il loro coordinamento sono tali da implicare i più alti livelli del governo e militari. La commissione si dice "estremamente preoccupata che crimini di guerra, inclusi uccisione, tortura, stupro, prigionia, scomparse forzate e altri atti inumani della stessa natura hanno avuto luogo in diversi luoghi del Paese dal marzo scorso. Ma le autorità di Damasco non hanno mai autorizzato la Commissione di inchiesta a recarsi in Siria, malgrado ripetute richieste. Intanto l'Unione europea si prepara a varare un inasprimento delle sanzioni, soprattutto nel settore dell'energia.
Riproduzione riservata ©