Frigo più vuoto? Frigo più sano. Lo dice la Federalimentare che per i suoi 25 anni sbircia nei piatti delle famiglie italiane rivelando nuove abitudini. Che la spesa sia cambiata è un ormai un dato di fatto. Questa volta, però, non si parla di corsa al risparmio, ma di maggior attenzione alla salute.
Oggi si mangia meno carne e si beve meno vino. E il pesce, che fino a qualche anno fa compariva in tavola solo per occasioni speciali, non manca più nel carrello della spesa. Bene anche pane, pasta e altri cereali. Quindi: si mangia più sano e leggero, riducendo gli alimenti ricchi di grassi, le proteine animali e gli alcolici. Merito delle campagne di sensibilizzazione che lanciano ogni giorno il binomio cibo sano – corpo sano, e di una maggiore attenzione al proprio aspetto, in una società proiettata verso l’esaltazione della bellezza. Forse in passato l’idea che mangiar sano potesse fare bene, oltre che alla salute anche al fisico, non era del tutto chiaro. Oggi, addirittura, ci informano su quali alimenti aiutano a rimanere giovani, invogliandoci ad inserirli nel nostro menù.
I consumatori hanno in genere fiducia nella qualità del cibo, ma chiedono ancora più controlli sulle materie prime e sulla freschezza del prodotto. Guardano soprattutto alla marca, anche se i venti di crisi li spingono sempre più verso la grande distribuzione, che in 25 anni ha fatto passi da gigante prevalendo nettamente sul dettaglio tradizionale. Eppure c’è ancora chi non rinuncia alla bottega sotto casa, anche in presenza di grandi catene distributive.
Monica Fabbri
Oggi si mangia meno carne e si beve meno vino. E il pesce, che fino a qualche anno fa compariva in tavola solo per occasioni speciali, non manca più nel carrello della spesa. Bene anche pane, pasta e altri cereali. Quindi: si mangia più sano e leggero, riducendo gli alimenti ricchi di grassi, le proteine animali e gli alcolici. Merito delle campagne di sensibilizzazione che lanciano ogni giorno il binomio cibo sano – corpo sano, e di una maggiore attenzione al proprio aspetto, in una società proiettata verso l’esaltazione della bellezza. Forse in passato l’idea che mangiar sano potesse fare bene, oltre che alla salute anche al fisico, non era del tutto chiaro. Oggi, addirittura, ci informano su quali alimenti aiutano a rimanere giovani, invogliandoci ad inserirli nel nostro menù.
I consumatori hanno in genere fiducia nella qualità del cibo, ma chiedono ancora più controlli sulle materie prime e sulla freschezza del prodotto. Guardano soprattutto alla marca, anche se i venti di crisi li spingono sempre più verso la grande distribuzione, che in 25 anni ha fatto passi da gigante prevalendo nettamente sul dettaglio tradizionale. Eppure c’è ancora chi non rinuncia alla bottega sotto casa, anche in presenza di grandi catene distributive.
Monica Fabbri
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