Le analisi della Tepco, gestore della centrale di Fukushima che sta chiarendo la portata della peggiore crisi nucleare dopo Chernobyl, chiariscono per la prima volta in termini netti l’integrità dei contenitori. La fusione parziale del combustibile nucleare ha eroso il contenitore primario dei reattori fino ad un massimo di 65 centimetri, lasciando del tutto integra la parte esterna in acciaio. Per quanto riguarda i reattori 2 e 3, per la Tepco è altamente improbabile che la base abbia subìto danni su larga scala. Da oggi in Giappone sono operativi solo 9 impianti su 54 in totale disseminati sul territorio.
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