Una prima scossa pochi minuti dopo la mezzanotte - la più forte, di magnitudo 4.3 con epicentro a 11 chilometri a est di Ravenna, 25 chilometri di profondità. È stata avvertita distintamente da Bologna fino a Pesaro, ma anche nel nord-est da Venezia al Friuli Venezia Giulia. Poi tre repliche: una circa mezz'ora dopo, di magnitudo 3, con epicentro a 9 chilometri da Cervia. Più lievi le altre, con magnitudo fra 2 e 2.2. Gente in strada, 40 le chiamate ai Vigili del Fuoco, 70 gli interventi complessivi. Scatta immediata la disposizione dell'Amministrazione: scuole chiuse per consentire i controlli sui 90 plessi del territorio comunale, nell'annuncio via social del sindaco Michele De Pascale.
Nessun danno, solo qualche lesione ai palazzi più vecchi, integri monumenti e siti Unesco della città. Il punto della situazione viene dopo il vertice in Prefettura con il Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, l'assessore regionale Paola Gazzolo. Insieme al sindaco De Pascale, anche il primo cittadino cervese, Luca Coffari. Verifiche agli edifici scolastici anche a Rimini e a Riccione, dove nessuna criticità è però emersa. Stando alle dichiarazioni rese dal direttore INGV, Carlo Doglioni, il sisma del ravennate sarebbe collegato a quello dello scorso novembre di magnitudo 4.2 con epicentro nel riminese, generato dallo stesso meccanismo geologico “la placca adriatica che scivola al di sotto dell'Appenino”. Area ad alta pericolosità sismica che coinvolge anche San Marino. Avvertito in territorio, ma non in maniera distinta o, almeno – fa sapere la Protezione Civile – “nessuna chiamata giunta alla centrale operativa”. Terremoto: fenomeno endemico da conoscere, puntando alla prevenzione e alla informazione, sottolinea la Protezione Civile del Titano, in una azione in piena collaborazione e sinergia con la Protezioni Civile italiana.
Nel video, un estratto dell'annuncio via social del sindaco di Ravenna, De Pascale e un brano dall'intervista in studio ad Andrea Silvagni, esperto tecnico servizio protezione civile San Marino
Nessun danno, solo qualche lesione ai palazzi più vecchi, integri monumenti e siti Unesco della città. Il punto della situazione viene dopo il vertice in Prefettura con il Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, l'assessore regionale Paola Gazzolo. Insieme al sindaco De Pascale, anche il primo cittadino cervese, Luca Coffari. Verifiche agli edifici scolastici anche a Rimini e a Riccione, dove nessuna criticità è però emersa. Stando alle dichiarazioni rese dal direttore INGV, Carlo Doglioni, il sisma del ravennate sarebbe collegato a quello dello scorso novembre di magnitudo 4.2 con epicentro nel riminese, generato dallo stesso meccanismo geologico “la placca adriatica che scivola al di sotto dell'Appenino”. Area ad alta pericolosità sismica che coinvolge anche San Marino. Avvertito in territorio, ma non in maniera distinta o, almeno – fa sapere la Protezione Civile – “nessuna chiamata giunta alla centrale operativa”. Terremoto: fenomeno endemico da conoscere, puntando alla prevenzione e alla informazione, sottolinea la Protezione Civile del Titano, in una azione in piena collaborazione e sinergia con la Protezioni Civile italiana.
Nel video, un estratto dell'annuncio via social del sindaco di Ravenna, De Pascale e un brano dall'intervista in studio ad Andrea Silvagni, esperto tecnico servizio protezione civile San Marino
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