Tre imputati, uno dei quali oggi assente per motivi di salute, chiamati a rispondere di riciclaggio. Una storia iniziata a Forlì, verso la fine del 2003, co l'arresto di Gianluca Zaghini, 39 anni, accusato dio truffa ai danni dello Stato per illecito traffico di auto. La Procura di Forlì inviò una rogatoria a San Marino, dove fu scoperta l'esistenza di una cassetta di sicurezza, aperta presso un istituto bancario sammarinese, contenente un milione ed 800mila euro. E' questo il filone di inchiesta seguito dai magistrati del Titano. La cassetta risultò intestata ad un residente a San Marino, falegname, oggi comparso come imputato. Ha ricordato come nel dicembre 2003 l'altra imputata, e sua amica di vecchia data, Antonella Pancaldi, gli avesse chiesto un favore: di aprire una cassetta di sicurezza dove poter custodire per qualche giorno alcuni documenti. cosa che il falegname fece, senza chiederle altro. Il passaggio dei soldi, poiché di questi si trattava, era già avvenuto a Dogana: era stato il terzo imputato, e padre di Gianluca Zaghini, Giancarlo, a chiedere alla Pancaldi, ex compagna del figlio, di poterli custodire. 'Il padre del mio ex fidanzato era disperato - ha raccontato oggi Antonella Pancaldi - e così ho chiesto un favore ad un mio amico di San Marino, ma non pensavo di metterlo nei guai'. L'udienza è stata rinviata al 29 novembre poiché è stata giudicata fondamentale la testimonianza del vice direttore della filiale presso la quale la cassetta di sicurezza è stata aperta. Le versioni dei due imputati sono infatti contraddittorie e il racconto del teste servirà a fugare i dubbi sulla vicenda.
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