Dopo la lite di venerdì scorso, l’avvocato di parte civile Gianna Burgagni ha presentato istanza di ricusazione nei confronti del Commissario della Legge Vittorio Ceccarini, che ha dunque annullato la prevista udienza del processo contro l’ex comandante della gendarmeria Marcello Biagioli e suo figlio Carlo, avvocato, e trasmesso gli atti al giudice per i rimedi straordinari Stefano Canestrari. Spetta a lui infatti la decisione di giudicare fondati o meno i motivi della ricusazione. I termini per la prescrizione non decorrono, ma il processo subirà un inevitabile rallentamento. Nella sua istanza l’avvocato Burgagni ha parlato di “continua e reiterata mancanza di rispetto nei miei confronti, con contegni che mal si identificano in un magistrato che deve dimostrare imparzialità, equilibrio ed equità”. Subito dopo l’annullamento dell’udienza, l’avvocato Burgagni ha anche aggiunto: “Mi dolgo di dover presentare questa istanza, soprattutto per la giustizia che subirà ancora rallentamenti, per cause esterne all’oggetto del procedimento, che interessa fortemente questa Repubblica. Come avvocati di parte civile abbiamo cercato di avere un atteggiamento privo di pregiudizi nei confronti del giudice – ha aggiunto – nonostante le lettere anonime ricevute e le chiacchiere udite. Rivendico dignità, correttezza e parità tra le parti – ha concluso – un magistrato dev’essere garante della giustizia”.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’ordine degli avvocati, che si dice preoccupato ed esprime solidarietà alla collega: “In quel procedimento – scrive – si è purtroppo già dovuto assistere a situazioni di tensione tra il magistrato ed esponenti dell’avvocatura ed è opinione del consiglio direttivo che tali episodi danneggino gravemente l’immagine dell’amministrazione della giustizia del nostro Paese”. Al momento nessun commento dal Commissario Ceccarini, che abbiamo provato a raggiungere ma senza esito.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’ordine degli avvocati, che si dice preoccupato ed esprime solidarietà alla collega: “In quel procedimento – scrive – si è purtroppo già dovuto assistere a situazioni di tensione tra il magistrato ed esponenti dell’avvocatura ed è opinione del consiglio direttivo che tali episodi danneggino gravemente l’immagine dell’amministrazione della giustizia del nostro Paese”. Al momento nessun commento dal Commissario Ceccarini, che abbiamo provato a raggiungere ma senza esito.
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