Un universo in continua espansione quello delle truffe. Un evergreen quelle che cercano di mettere mettere le mani sui conti correnti. In questa categoria a San Marino si erano verificati diversi casi circa due anni fa da parte di malintenzionati che si presentavano come Bkn301, ma purtroppo il fenomeno non si è ancora estinto.
Il modus operandi è quasi sempre lo stesso: arriva un messaggio dall'Istituto di pagamento - ma è un fake -, in cui si segnalano movimenti sospetti sulla carta e si invita a schiacciare un link. Poco dopo arriva la chiamata di un finto operatore che chiede dati sensibili. Le telefonate da numeri sammarinesi, quindi con prefisso 0549. Un elemento che fa abbassare il livello di difesa. Ciò è possibile tramite l'utilizzo di un servizio VoIP in cui è possibile scegliere il numero preferito e il nome da visualizzare nell’ID chiamante.
Così si stima siano stati rubati sul Titano oltre 400mila euro a un totale di circa 230 persone. Questo almeno il numero di denunce pervenute a Gendarmeria (197) e Guardia di Rocca (33). “I proventi – spiegano i corpi di Polizia – vengono poi usati per fare acquisti o dirottati su conti correnti e prelevati”. Sul fenomeno sono ancora in corso le indagini. Per arginarlo intanto continua la sensibilizzazione di Bkn e delle associazioni dei consumatori.
"Quello che consiglio sempre - commenta Francesco Casadei, consulente Bkn e Information security advisor - nel momento in cui si viene contattati da un sedicente operatore della banca, anche se vedete il numero di telefono corretto, riagganciate e chiamate voi il servizio clienti".
“Il fenomeno è in decrescita – assicura Stiven Muccioli, ceo di Bkn – e incide sicuramente meno che in Italia, dove viene truffato circa il 7% della popolazione. Qui lo 0,7%. Ad ogni modo già da due anni abbiamo messo a disposizione delle associazioni dei consumatori circa 80mila euro per fare sensibilizzazione ai cittadini del Titano”.
Tramite campagne di informazione social, lezioni frontali e non solo. Il fondo messo a disposizione è stato usato in buona parte anche per rimborsare le vittime di truffa. Ad oggi invece, per chi fornisce i propri dati sensibili per errore non è previsto alcun rimborso: "In questo caso - continua Casadei - per i regolamenti internazionali del circuito non avviene il rimborso".
Nel video l'intervista a Francesco Casadei, consulente Bkn e Information security advisor