Aveva servito tonno avariato ad una cliente, nella sua attività commerciale di Dogana, e questa si era sentita male. Ieri ne ha dovuto rispondere dinnanzi al commissario della legge Vittorio Ceccarini.
L’uomo, 37 anni di Palermo, era stato rinviato a giudizio per attentato colposo alla salute pubblica, un capo d’imputazione ritenuto troppo pesante dalla pubblica accusa e dallo stesso giudice che lo ha infatti assolto, e rinviato gli atti al dipartimento sanità pubblica per l’applicazione della sanzione prevista dalla legge sulla tutela e conservazione degli alimenti.
Condannati invece, padre e figlio di Napoli, il primo di 59 anni e il secondo di 29 anni, per detenzione e spaccio di banconote false in diverse attività commerciali di San Marino.
Il primo ha preso due anni e due mesi, il secondo, che doveva rispondere anche di possesso di droga, due anni e tre mesi.
L’uomo, 37 anni di Palermo, era stato rinviato a giudizio per attentato colposo alla salute pubblica, un capo d’imputazione ritenuto troppo pesante dalla pubblica accusa e dallo stesso giudice che lo ha infatti assolto, e rinviato gli atti al dipartimento sanità pubblica per l’applicazione della sanzione prevista dalla legge sulla tutela e conservazione degli alimenti.
Condannati invece, padre e figlio di Napoli, il primo di 59 anni e il secondo di 29 anni, per detenzione e spaccio di banconote false in diverse attività commerciali di San Marino.
Il primo ha preso due anni e due mesi, il secondo, che doveva rispondere anche di possesso di droga, due anni e tre mesi.
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