Caratteristica saliente, del PdL sammarinese, è l'assenza di qualsiasi distinzione normativa fra coppie eterosessuali ed omosessuali. L'unione civile, sancisce l'articolo 1, è un contratto “mediante il quale è regolata una comunità di tipo familiare composta da 2 individui maggiorenni dello stesso sesso o di sesso diverso al fine di organizzare la loro vita in comune”. Affinché sia perfezionato è sufficiente una dichiarazione congiunta di fronte all'Ufficiale di Stato Civile alla presenza di due testimoni. Diritti e doveri dei contraenti – perché questo è il termine tecnico – sono stabiliti dall'articolo 4, che prevede “l'obbligo reciproco di assistenza morale e materiale e di coabitazione”, ma non cita invece quello di fedeltà: come nel caso della cosiddetta “Legge Cirinnà”. Di grande importanza l'articolo 8, che equipara – a livello normativo – unioni civili e matrimonio in materie quali la residenza, la cittadinanza, l'assistenza sanitaria, la successione, la disciplina previdenziale, ivi compresa la pensione di reversibilità. Ciò lascia supporre che il provvedimento non sia a costo zero per lo Stato. Nella formulazione originaria dell'articolo, inoltre, vi era una norma di coordinamento che – al fine di rendere pienamente effettivi diritti ed obblighi derivanti dall'unione civile - stabiliva la vigenza, per i contraenti, delle disposizioni contenute in leggi, regolamenti, atti amministrativi e contratti collettivi, contenenti la parola “coniuge”. Secondo alcuni questo avrebbe reso l'istituto pressoché sovrapponibile al matrimonio. In Commissione sono stati comunque approvati 2 emendamenti, che cancellano la norma e ne inseriscono un'altra che fa un generico riferimento agli “obblighi” derivanti da leggi, regolamenti ed atti amministrativi. Tema sensibile, quello dei minori conviventi. Il riconoscimento dei figli nati all'interno dell'unione segue le disposizioni previste per il matrimonio. Il PdL stabilisce poi che sia il Commissario della Legge a decidere sull'affidamento, del figlio naturale minorenne, qualora sia riconosciuto da uno dei contraenti durante l'unione civile. Previsto inoltre il riconoscimento di diritto, in Repubblica, per i figli della coppia adottati all'estero. Nel testo – che presenta anche disposizioni a difesa della privacy – si prevede tra le altre cose che il regime patrimoniale dell'unione, in mancanza di diversa convenzione, sia la separazione dei beni.
La Commissione Pari Opportunità esprime soddisfazione per l'ok della Commissione al progetto di legge di iniziativa popolare sulle unioni civili, ma non mancano perplessità. Potrebbe configurare una “violazione della privacy” – afferma la Commissione in una nota – l'emendamento della maggioranza sull'introduzione delle pubblicazioni, come nel caso del matrimonio. Dito puntato, poi, anche contro la modifica di una norma di coordinamento, ritenuta importante nell'economia del PdL. Ma ascoltiamo, in questo servizio, i punti salienti del progetto di legge, che – ad ottobre – andrà in Consiglio in seconda lettura.
La Commissione Pari Opportunità esprime soddisfazione per l'ok della Commissione al progetto di legge di iniziativa popolare sulle unioni civili, ma non mancano perplessità. Potrebbe configurare una “violazione della privacy” – afferma la Commissione in una nota – l'emendamento della maggioranza sull'introduzione delle pubblicazioni, come nel caso del matrimonio. Dito puntato, poi, anche contro la modifica di una norma di coordinamento, ritenuta importante nell'economia del PdL. Ma ascoltiamo, in questo servizio, i punti salienti del progetto di legge, che – ad ottobre – andrà in Consiglio in seconda lettura.
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