Raccomandato soprattutto alle persone affette da malattie all’apparato respiratorio e cardiocircolatorio, ai diabetici, agli anziani e ai bambini tra i 6 mesi e i tre anni di vita, nonché al personale medico-sanitario. Da oggi sarà corsa al vaccino anitinfluenzale che sarà disponibile, e gratuito, in tutti i centri sanitari. Alla direzione della medicina di base potranno vaccinarsi tutti gli operatori sanitari, mentre per i bambini sono previste sedute vaccinali specifiche il lunedì pomeriggio dalle ore 14 alle ore 16. “Una vaccinazione raccomandata, ma che – ribadisce il direttore dei servizi sanitari e sociosanitari Ferruccio Casali - non può essere coinsiderata protettiva verso l’ipotetica influenza aviaria”.
Dal comitato esecutivo dell’ISS, intanto, arrivano informazioni sullo stato dei lavori del gruppo tecnico impegnato proprio a predisporre un piano di prevenzione contro la temuta influenza aviaria. Già pronto un protocollo a carico del Servizio Igiene Ambientale che sarà applicato in caso si segnalassero anche solo sospetti di malattie da virus negli animali.
Rassicurazioni anche sul fronte della diffusione del virus: “Il ceppo h5n1 – prosegue Ferruccio Casali – non si trasmette all’uomo con l’ingestione di pollame. Desta allarme che gli spostamenti di specie migratorie mettano a rischio allevamenti di altre aree, trasmettendo la malattia, ma – speiga Casali – le rotte degli uccelli migratori interessano il delta del Po e solo marginalmente la nostra zona”.
Dal comitato esecutivo dell’ISS, intanto, arrivano informazioni sullo stato dei lavori del gruppo tecnico impegnato proprio a predisporre un piano di prevenzione contro la temuta influenza aviaria. Già pronto un protocollo a carico del Servizio Igiene Ambientale che sarà applicato in caso si segnalassero anche solo sospetti di malattie da virus negli animali.
Rassicurazioni anche sul fronte della diffusione del virus: “Il ceppo h5n1 – prosegue Ferruccio Casali – non si trasmette all’uomo con l’ingestione di pollame. Desta allarme che gli spostamenti di specie migratorie mettano a rischio allevamenti di altre aree, trasmettendo la malattia, ma – speiga Casali – le rotte degli uccelli migratori interessano il delta del Po e solo marginalmente la nostra zona”.
Riproduzione riservata ©