Anche la Confederazione del Lavoro, rappresentata da Stéphane Colombari (funzionario FUCS), ha partecipato ieri alla riunione via zoom del Comitato Esecutivo della Confederazione Europea dei Sindacati (CES). Nella riunione, che ha raccolto esponenti dei sindacati di tutti i paesi del continente aderenti alla CES, si è parlato dell'utilizzo dei fondi europei destinati al sostegno degli Stati più colpiti dalla pandemia da Covid 19. Da più parti è stata espressa preoccupazione, in quanto molti fondi vengono destinati da parte dei Governi nazionali direttamente a soggetti privati, senza un reale confronto con le parti sociali. L'attenzione si è poi spostata sui programmi di vaccinazione i quali, seppure con difficoltà, sono partiti da settimane pressoché in tutti gli Stati europei, tranne pochissime eccezioni. Questo fatto ha reso ancor più evidente l'anomalia che vede lo Stato di San Marino, incredibilmente, ancora privo delle dosi vaccinali, seppure si tratti di uno degli Stati più piccoli del mondo. Da quanto è emerso nei resoconti dei sindacati europei, nei paesi più grandi il programma di vaccinazione potrà protrarsi fino al 2024, per raggiungere l'obiettivo finale della immunità di gregge. Nessun paese ha nascosto le difficoltà e la complessità di questo processo, ma almeno in tutta Europa i vaccini hanno già iniziato ad essere somministrati alle popolazioni... Sul versante occupazionale, è emerso che in Europa vi sono 40 milioni di lavoratori in bilico, ad esempio perché sono da tempo in cassa integrazione, e comunque con il posto di lavoro a rischio, per il rallentamento dell'economia causato dalla pandemia. La CES sta lavorando per raggiungere in ambito europeo un livello di tutela sociale più elevato, per salvaguardare questa fascia di lavoratori a rischio di licenziamento. È emerso altresì che a fronte di fondi europei erogati ad alcuni paesi, come la Spagna, viene chiesto agli Stati di adottare politiche e interventi che vadano ad arretrare il livello complessivo dei diritti dei lavoratori, ad esempio aumentando la flessibilità nel mercato del lavoro, e contestualmente di arrivare a riforme pensionistiche peggiorative. La CES ed i Sindacati nazionali hanno ribadito il forte impegno per la difesa dei diritti contrattuali e di legge raggiunti in tanti decenni di lotte sindacali e per scongiurare qualsiasi attacco allo stato sociale. La CSdL attribuisce grande importanza al proprio ruolo all'interno della Confederazione Europea dei Sindacati, che consente un contatto costante con i sindacati europei, condividendo tante tematiche e problematiche comuni. Ciò è di notevole importanza anche in vista dell'obiettivo dell'adesione di San Marino all'Unione Europea, che la CSdL sostiene da lungo tempo. È importante che, agendo su un piano di collaborazione internazionale, anche i sindacati siano protagonisti dei processi europei.
CSdL