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Candidata dileggiata, donne di RF: "Sollecitiamo un intervento ufficiale da parte degli organismi competenti"

19 mag 2024
Candidata dileggiata, donne di RF:  "Sollecitiamo un intervento ufficiale da parte degli organismi competenti"

Nella sua prima raccomandazione generale sulla "dimensione digitale" della violenza contro le donne, il Gruppo di esperti del Consiglio d'Europa sulla lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (GREVIO), definisce e delinea il problema della violenza di genere online, specificando che questa comprenda, fra gli altri, il body shaming. Anche l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e la regione Emilia Romagna, in un loro documento, pongono il body shaming alla base della cosiddetta "Piramide della violenza" assieme a battute sessiste, stereotipi di genere, ecc, fenomeni che costituiscono la forma nascosta e invisibile di violenza che sostiene quella visibile, fatta di insulti e violenze fisiche e che culmina col femminicidio. Il body shaming, dunque, non è solo un atto di ignobile bullismo ma purtroppo, molto spesso, assume i contorni della violenza di genere giacché le vittime, soprattutto on line, sono frequentemente donne. È un'azione che promuove le disuguaglianze e contribuisce alla diffusione della cultura sessista. Ad essere bersagliate sono spesso donne multi-titolate, personaggi pubblici con grandi capacità ed esperienza (è successo a Samantha Cristoforetti, Angela Merkel, Rosy Bindi solo per citarne alcune) che bene hanno fatto ad ignorare i piccoli bulli, grazie a consapevolezza e sicurezza di sé. Tuttavia, non possiamo astenerci dallo stigmatizzare tale violenza perché non tutte le donne possiedono la stessa sicurezza: è noto quanto male possano fare messaggi tanto vili, quante ragazze, a seguito di pubbliche umiliazioni, abbiano perso l'autostima e la felicità, quanti disturbi alimentari possano generare da simili insulti ricevuti in rete, quali e quanti drammi si siano verificati e si verificheranno. Per loro, e non per il caso specifico, noi donne di Repubblica Futura prendiamo posizione, unendoci a quanto già fatto da UDS, sull’evento della candidata dileggiata e sollecitiamo un intervento ufficiale da parte degli organismi competenti, perché simili barbarie non abbiano a ripetersi. La parodia di un personaggio pubblico non può superare il limite dell'irrisione fisica. L'uso di tali mezzi di mortificazione in una società civile non è accettabile.

C.s. Le donne di Repubblica Futura





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