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Francesca Michelotti: lettera aperta a Matteo Zeppa

19 feb 2020
Francesca Michelotti: lettera aperta a Matteo Zeppa

Caro Matteo, ti ho sempre considerato una brava persona e mi dispiace moltissimo dover deplorare il post che hai pubblicato sul tuo profilo Facebook contro un privato cittadino che ha espresso delle considerazioni ragionevoli per tutelare il profilo dei tre monti. La rappresentazione delle tre torri merlate costituisce infatti un emblema identitario della nostra Repubblica, non a caso raffigurato nei nostri stemmi fin dai tempi più remoti. Se questa sensibilità non è condivisa da te e dai tuoi sostenitori, nulla di male. Però dispiace vedere alterare un fattore di rappresentazione identitaria che qualifica geograficamente la presenza di San Marino sullo sfondo dell’orografia preappenninica rendendolo visibile e riconoscibile da chi passa per la Romagna di notte, così come avveniva in antico quando costituiva un punto di orientamento per chi navigava nell’alto Adriatico. Pazienza. Nulla è seriamente compromesso perché basterà spegnere un interruttore e la quarta torre scomparirà, restituendoci un’immagine notturna coerente con uno dei segni distintivi più amati dai sammarinesi e dagli amici di San Marino.
Ciò che invece è difficile tollerare, Matteo, è la tua offensività, che non offende solo mio fratello, ma soprattutto la sua idea, che condivido.
Mio fratello non ha offeso nessuno, ha espresso polemicamente ma civilmente una critica. Invece tu lo apostrofi con un insulto gratuito e umiliante. Passi quando parli delle sue iniziative di segretario al territorio, su molte delle quali probabilmente il tempo gli darà ragione.
Ma c’è una cosa più grave.
Tu Matteo fai parte di una maggioranza larghissima, che ha un grande potere, e tu stesso oggi sei un uomo di potere. Chi ha potere - e soprattutto chi ha ragione - non ha bisogno di umiliare e offendere i suoi avversari. Non è solo questione di buona educazione, magari lo fosse, ma coinvolge la tua percezione del potere. Oggi tu sei coperto dalle immunità parlamentari e dai privilegi del tuo ruolo pubblico, mentre un privato cittadino - quale è oggi Michelotti - no. La tua percezione del potere non può e non deve essere quella di un piccolo, piccolissimo Cesare che abusa della sua forza, che trasforma il suo potere in arbitrio, che dimentica, anzi peggio, deride le ragioni e le idee degli altri. Il potere è materia sensibile e va maneggiato con estrema cura e grande senso civile. E quando vengono meno il dovere della civiltà e l’obbligo di tenere sotto controllo le proprie pulsioni, i cittadini devono cominciare a preoccuparsi seriamente, perché ciascuno di loro potrà diventare un bersaglio.
Oggi sono preoccupata perché dal tuo post ho capito che se domani vorrò anche io criticare questo governo non so se avrò ancora la serenità di farlo - che significa la libertà di farlo - senza subire lo scherno di chi deve essere annullato come persona, come cittadino, come professionista, come essere umano, affinché le sue idee vengano annullate e sprofondino con lui nello stesso scherno squadristico che avvelena i social media.

Comunicato stampa
Francesca Michelotti



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