La transizione ecologica è necessaria per il pianeta e non deve costituire un'altra occasione per ampliare ulteriormente le fratture sociali. Il sindacato europeo può contrastare le disuguaglianze solo se agisce unito, rafforzando la contrattazione collettiva. CGIL Rimini e CSdL chiedono ai rispettivi Governi, agli Stati membri e alle istituzioni dell'UE di impegnarsi in un'iniziativa diplomatica per evitare il conflitto in Ucraina
"Insieme per un'Europa sociale, ecologica, solidale", è il titolo della videoconferenza in cui nei giorni scorsi si sono confrontate DGB Odenwald (Assia del Sud - Germania), CGT Grand Est (Alsazia - Francia), CGIL Rimini e CSdL San Marino, da molti anni legate da stretti rapporti di amicizia e cooperazione. Hanno partecipato: il Presidente provinciale Harald Staier e il Segretario regionale Horst Raupp per la DGB, il Coordinatore Responsabile per la cooperazione europea Raymond Ruck per la CGT, la Segretaria Generale della CGIL Rimini Isabella Pavolucci ed il Segretario Generale CSdL Enzo Merlini, oltre alle rispettive delegazioni. "Le sfide globali del nostro tempo, quali la pandemia e i cambiamenti climatici, richiedono una sempre maggiore collaborazione internazionale, per realizzare un'Europa sociale, giusta, ecologica e solidale"; questa è stata una delle premesse della videoconferenza, che ha consentito uno scambio di valutazioni sull'attuale situazione della pandemia e sull'andamento politico-sindacale in Germania, Francia, Italia e San Marino. La seconda è che un'Europa sociale può essere solo antifascista: i Sindacati difendono l'ideale europeo, la democrazia e la dignità umana dalla minaccia neofascista, che in tutta Europa sta riprendendo visibilità, cavalcando la protesta contro le misure anti-covid. La discussione è iniziata sottolineando come la pandemia abbia colpito duramente ovunque; il personale sanitario è allo stremo e molti cittadini con altre patologie non vengono più curati adeguatamente. I vaccini si sono dimostrati un determinante strumento di prevenzione contro gli effetti più gravi della malattia; al più presto devono essere messi a disposizione anche dei paesi più poveri, altrimenti le disuguaglianze tra i popoli diverranno ancora più marcate e potrebbero svilupparsi nuove varianti. La pandemia ha provocato effetti economici e sociali molto negativi; si sono resi ancora più evidenti gli effetti dei tagli alla spesa pubblica perpetrati nel tempo dai diversi Governi, che hanno depotenziato la sanità e la scuola. È fondamentale individuare un nuovo modello di sviluppo e di società che ponga al centro la giustizia sociale e la solidarietà. La persona e l'ambiente devono venire prima del capitale e del profitto: i Sindacati devono fare fronte comune per una costruire una società solidale che riduca le diseguaglianze create da un mercato senza effettive regole comuni.
Per perseguire il cambiamento politico necessario e tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sono indispensabili sindacati forti, ampie alleanze e la solidarietà internazionale. Sono aumentati i lavoratori le cui retribuzioni sono percentualmente in misura inferiore alla media e coloro che si trovano in uno stato di povertà, a causa dell’aumento della precarietà, discontinuità lavorativa e crescita esponenziale dei part-time involontari. La battaglia contro il lavoro povero e per il lavoro di qualità a tempo indeterminato è uno degli obiettivi fondamentali, da sostenere all’interno della continua evoluzione del processo di integrazione europea e della produzione legislativa nazionale e della UE. DGB, CGT, CGIL e CSdL hanno le medesime affinità ideali e culturali ed hanno condiviso la comunità d’intenti nel contrastare il dumping salariale, determinato da contratti pirata, sottolineando la necessità di realizzare un adeguato livello di tutele per tutti i lavoratori. La contrattazione collettiva è determinante per il raggiungimento di tali obiettivi ed il suo ampliamento è necessario a livello nazionale ed europeo. È stato quindi ribadito il sostegno ad una sempre più efficace azione da parte della CES. L'innovazione, la competitività del sistema produttivo e la transizione ecologica devono essere sostenute da interventi pubblici calibrati, che producano benefici per i popoli e non diventino una nuova occasione di profitto per pochi. Occorre indirizzare i sostegni pubblici verso una crescita che crei occupazione stabile e qualificata, soprattutto per i giovani, le donne e per i territori ove ve ne sia maggiore necessità. Infine, nell’esprimere profonda preoccupazione per la tensione crescente ai confini dell'Ucraina, CGIL Rimini e CSdL condannano con forza ogni iniziativa che possa minare la pace e la stabilità in Europa e ribadiscono la propria contrarietà a qualsiasi guerra e conflitto. CGIL Rimini e CSdL San Marino chiedono ai rispettivi Governi, agli Stati membri e alle istituzioni dell'Ue di impegnarsi in un'iniziativa di neutralità attiva per ridurre la tensione e promuovere un accordo politico tra tutte le parti.
CGIL Rimini e CSdL San Marino