Lette le dichiarazioni del neo Segretario di Stato al Turismo in merito ai trionfali annunci del ritorno della Mille Miglia dopo lo stop forzato dell’edizione del 2019, essendo stato protagonista dei fatti accaduti e, probabilmente, il mio successore male informato, vorrei precisare un paio di cose. Nelle due edizioni precedenti, anni 2017-2018 la Mille Miglia, come da tradizione è stata regolarmente organizzata e realizzata non senza polemiche perché, e questa è cronaca, tutte le Associazioni di Categoria attinenti agli affari turistici e tutti i partiti di opposizione, compreso quello di cui fa parte il neo segretario, ne hanno dette di tutti i colori. E la pietra del centro storico si rovina… e quelle macchine inquinano… e di questi tempi è un costo che non ci possiamo permettere... e si devono chiudere le strade di accesso al centro storico con la paralisi delle attività economiche… e a cosa serve la Mille Miglia… e quei soldi non era meglio impiegarli altrove, per cose più utili… e via banalità di tutti i generi… Nonostante questo martello continuo contrario alla corsa, nel 2017 e nel 2018 si è svolto tutto regolarmente. Cosa è successo nel 2019? Abbiamo ritenuto, in sintonia con l’Ufficio del Turismo (di solito molto attento affinché possano svolgersi attività di alto livello sul territorio soprattutto se tradizionali come la 1000 Miglia) e di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione della Tappa del “Giro d’Italia” che si sarebbe svolta tre giorni dopo e cioè la domenica successiva alla Mille Miglia, il 19 Maggio 2019 (la Mille Miglia era prevista per giovedì 16 Maggio) di chiedere al patron della Mille Miglia di soprassedere all’edizione 2019 in quanto completamente assorbiti dall’organizzazione della Tappa che, a livello di impegni organizzativi non era uno scherzo; organizzare anche il Passaggio della Mille Miglia avrebbe creato un accumulo di numerosi inciampi e sovrapposizioni di attività logistiche difficili se non impossibili da gestire insieme. Gli organizzatori della Mille Miglia capirono perfettamente il problema e si resero conto delle nostre difficoltà; ci proposero, a livello colloquiale, anche uno sconto sulla quota di partecipazione, ma poi tutto si fermò consensualmente anche impegnandoci a riprendere il passaggio della 1000 Miglia a San Marino negli anni successivi. Poi arriva la crisi e, in ordinaria amministrazione, con il Congresso di Stato commissariato e soggetto al controllo preventivo delle opposizioni (anche prima delle elezioni), vi posso assicurare che il rinnovo della Mille Miglia per il 2020 non sarebbe mai passato come pratica ordinaria. Rendo merito al neo Segretario al Turismo, di essere riuscito a salire sul treno in corsa dell’organizzazione della Mille Miglia, cosa che ritengo non facile e stia tranquillo Segretario, questa volta ho come l’impressione che la manifestazione si svolgerà nella più serafica serenità senza critiche e opposizioni di sorta da parte di nessuno; chissà come mai, prima bastava uno starnuto a sollevare polemiche e critiche a non finire e oggi…mah, chissà come mai. PS = Il Raduno Nazionale degli Alpini è un’iniziativa che ci terrei non fosse spacciata come un evento deciso all’ultim’ora da questo governo visto e considerato che il sottoscritto e l’ex Segretario Marco Podeschi ci abbiamo lavorato con convinzione e costanza per almeno due anni e mezzo, fin da prima che il Raduno venisse assegnato a Rimini – San Marino. Anzi, dirò di più, dicono che il fatto che la Repubblica di San Marino si candidasse insieme a Rimini per l’organizzazione dell’evento in cui abbiamo creduto fin da subito e che sposterà in zona qualcosa come 500.000/700.000 alpini e affini, abbia contribuito in maniera determinante all’assegnazione del Raduno alle Città di Rimini e San Marino. Tanto dovevo per opportuna chiarezza d’informazione.
c.s. Augusto Michelotti, Libero Cittadino