I primi sintomi della malattia della sanità sammarinese sono insorti quando si volle riformare il sistema sanitario in modo simile a quello esistente in Italia (60.000.000 milioni di persone), senza tener conto della specificità e della piccola realtà di San Marino (34.000 persone).
Ora salta agli occhi che le esigenze e la burocrazia necessarie per un grande paese come l’Italia sono ben diverse da quelle della nostra piccola Repubblica. Può il sistema adottato per 60 Milioni di abitanti essere applicato ad una realtà di 34.000 persone? La risposta sta nell’attuale situazione in cui la sanità sammarinese è stata ridotta.
Fino a quando le “vacche erano grasse” gli effetti dell’istituzione di organismi pletorici, doppioni, nuove cariche e incarichi, e i sintomi della malattia sono stati sottovalutati da molti. Ma le menti che hanno pensato questa rivoluzione sono intervenuti anche sulla riorganizzazione dei servizi, di cui in passato non si ricordano lamentele collettive da parte degli utenti, fino ad arrivare alle riorganizzazioni interne ai reparti, sottraendo a primari e direttori la responsabilità di fare funzionare al meglio la propria specialità, mentre la politica, o la longa mano della politica, è penetrata in un settore da cui dovrebbe stare completamente fuori.
La meritocrazia è dunque sparita dalla circolazione e anzi, i medici capaci e sicuramente apprezzati, probabilmente erano ritenuti un ostacolo rispetto al loro progetto e, proprio mentre si affacciava la crisi del personale medico, hanno pensato bene di sbarazzarsi troppo alla svelta dei primari, eliminando di fatto anche tutta quella classe intermedia di medici che avrebbe potuto generazionalmente sostituire i primari ormai in età da pensione.
Il risultato? Lo vediamo oggi. E’ sotto gli occhi di tutti: servizi scoperti, liste d’attesa, sfiducia nel sistema sanitario, nonostante la professionalità del personale medico e paramedico che è rimasto in prima linea. I medici sammarinesi vengono mandati in pensione e poi vengono sostituiti da medici pensionati italiani. E’ incredibile!
Per tentare di risolvere i gravi problemi della sanità, in questi ultimi disastrosi anni, si sono cercati fuori territorio i nuovi Direttori Generali. L’ex Segretario di Stato alla Sanità ci ha portato prima la Bruschi, che ha utilizzato tutti i benefici possibili e poi ci ha piantato in asso per altri lidi, e poi il super consulente attorniato a sua volta di consulenti che nessuno ancora a capito a che cosa servano, Francesco Bevere, il quale dopo oltre un anno non è riuscito a risolvere neppure uno dei problemi con i quali i sammarinesi sono chiamati a misurarsi ogni giorno. Nel frattempo, sono stati istituiti altri orpelli burocratici; si è fantasticato del nuovo Ospedale quando non si riesce a fare funzionare neppure quello attuale; si è parlato di medicina nucleare; si è comperato il robot milionario senza avere una casistica che possa giustificarne l’acquisto; si è venduto e sparso tanto fumo, ma la verità è che i problemi sono ancora sul tavolo. Tutti. Nessuno escluso!
La specialità dell’attuale DG pare essere l’epurazione di coloro i quali non si piegano, coloro i quali ragionano con la propria testa e non vogliono piegarsi al sistema “calabrese”. C’è in atto una vera e propria caccia all’uomo e ora anche alla donna, la Dott.ssa Zoffoli, la quale, apprezzatissima da oltre 150 operatori sanitari, è stata recentemente rimossa dal suo incarico e spostata in altro perché poco gradita al potente Direttore Generale che, evidentemente, gode di coperture politiche, altrimenti non si spiega come ancora, visto la mancanza di risultati, non sia stato accompagnato alla porta e salutato per sempre.
Forse è ora che la politica con la “P” maiuscola si dia una mossa, se c’è ancora. Si liberi di chi è causa, non solo di non risolvere i problemi che ha trovato, ma addirittura di averne creati altri. Occorre fare occupare il posto di Direttore Generale ad un sammarinese, che abbia a cuore il proprio Paese e che sia capace di cogliere le fondate esigenze dei suoi concittadini.
Occorre rivedere, completamente, l’organizzazione del sistema sanitario di San Marino, ripensandolo sulle esigenze reali della nostra comunità. Il sistema sanitario sammarinese, preso ad esempio in Europa in passato, deve tornare fare parlare di sé in positivo.
Comunicato stampa
Partito Socialista