In politica la legge del contrappasso colpisce spesso nel modo più insperato. E’ il caso del Segretario di Stato per l’Istruzione, e della sua lista, attivissimi, nella scorsa legislatura, sul tema dell’istruzione. Ricordate Alessandro Mancini – quello del “si stava meglio prima” – o Denise Bronzetti – quella dell’errore di gioventù, del contrattino con Marino Grandoni - sempre sulla barricata a urlare contro gli scempi sulla Scuola e contro il Segretario di Stato Podeschi, reo, a loro giudizio, di chiudere i plessi? Plessi, peraltro, mai chiusi, allora, per scelta del Governo; plessi che invece, ora, sono in procinto di essere smantellati. Progressiva riorganizzazione, unica sede della scuola elementare di San Marino a Murata, plesso di Città chiuso e dato in uso all’Istituto Musicale Sammarinese. Se il dato di partenza di oggi è il calo delle nascite, fatto ormai consolidato e che, nel medio lungo termine, ridurrà in modo significativo gli iscritti nelle scuole elementari e medie, si tratta di una evoluzione demografica già in atto almeno dal 2016, verso la quale Repubblica Futura e il Governo di cui faceva parte, chiedevano di attivare un processo più ampio: capire se l’organizzazione delle scuole elementari in termini di plessi e Castelli fosse ancora adeguata dal punto di vista numerico e se si potessero ipotizzare soluzioni nuove, fatto salvo il principio di mantenere almeno un plesso per Castello. Adesso però, per qualcuno, le cose sono cambiate e non si capisce perchè. I numeri sono gli stessi e le proiezioni fatte già nel 2017 portano ancora alle medesime conseguenze. Già nel 2019 - ricordiamo agli smemorati - il Congresso di Stato autorizzò la Direzione delle Scuole Elementari a costituire la classe prima a Murata nonostante contasse meno di dieci iscrizioni; scelta sostenuta e perorata dalla Giunta di Castello e da un comitato di genitori guidato, allora, da alcuni politici, oggi membri del Consiglio Grande e Generale. Nella nuova gestione dell’Istruzione, il Governo anticipa che progressivamente costituirà un unico plesso per la scuola elementare nel Castello di San Marino e la scuola di Città chiuderà. Cosa dirà, oggi, chi nella scorsa legislatura ha fatto una battaglia sul nulla, aizzando insegnanti, genitori, instillando dubbi su fatti inesistenti; oggi che ha la responsabilità di chiudere un plesso scolastico dopo decenni, senza nemmeno attivare un dibattito? E’ stata fatta una riflessione a livello generale sul tema, valutando gli impatti su tutti i Castelli e considerando le linee di sviluppo future? Gli investimenti sul nuovo polo scolastico sono stati messi in naftalina, privilegiando gli investimenti per il nuovo ospedale? RF vorrebbe chiedere agli urlatori della scorsa legislatura se si sono resi conto, al Governo, che i numeri degli iscritti impongono decisioni meditate. Capiamo che la politica induca a strumentalizzare tutto, ma quando si parla del futuro dei nostri ragazzi e degli oneri per mantenere un sistema scolastico che paghiamo tutti, qualche riflessione andrebbe fatta. La Giunta di Castello di San Marino che opinione ha in merito? Nel 2019 fece molte pressioni per avere, nonostante i numeri esigui, una classe a Murata. Il Segretario di Stato Beluzzi, il picconatore del decreto Podeschi, che idea ha sul futuro dell’organizzazione delle scuole dell’infanzia e di quelle elementari? Con che coerenza ci si presenta ai Cittadini, smantellando un intero plesso dopo essersi accreditati come i difensori della Scuola, i paladini dei plessi e delle classi a tutti i costi? I numeri di oggi sono noti almeno dal 2016 e già dal 2019 era ragionevole pensare che nel Castello di San Marino dall’anno scolastico 2021–2022, sia a Murata che in Città, ci sarebbe stato un esiguo numero di studenti iscritti. Nonostante ciò, quello che allora non andava bene, ora va bene. RF chiede al Segretario di Stato Belluzzi di avere i dati aggiornati delle future iscrizioni ai vari ordini scolastici e di avviare una discussione sincera e costruttiva sul tema. Non ci piace speculare, nè avviare una campagna di disinformazione, come fatto da tanti componenti dell’attuale maggioranza nella scorsa legislatura, con incontri, chat e accuse ingiustificate basate sul nulla. Ci piacerebbe che le scelte del Governo sulla Scuola fossero discusse, meditate e magari condivise senza strumentalizzazioni, ma con lungimiranza. C’è, infine, una amara e urgente considerazione: un paese in cui non nascono bambini è un paese prima o poi destinato a sparire e in una fase in cui ci si impegna spesso ad allargare i diritti di chi risiede o attirare chi potrebbe venire a vivere a San Marino, si continua a non considerare che il nostro sistema sociale ed economico non tutela a sufficienza le coppie che vogliono avere dei figli.
Cs Repubblica Futura