Per tanto, troppo, tempo la cittadinanza ha delegato in toto alla classe politica le questioni di sviluppo economico che, a loro volta, sono state delegate a consulenti esterni. Gli esempi più lampanti di tale dinamica sono i molteplici piani strategici sul turismo e di sviluppo dell’economia che si sono succeduti nel corso degli anni e che puntualmente, con i dati alla mano, non hanno prodotto risultati significativi. Ciò che deve preoccupare non sono eventuali deleghe a piani di attuazione delle linee di sviluppo economico già definite dalla politica, ma quelle relative alla definizione delle linee di sviluppo stesse. Perseverare su questa strada significa ammettere una mancanza di competenze, pagata con ingenti esborsi di denaro pubblico. La conseguenza di non essersi mai posti questo problema è che alla assenza di risultati concreti si debba ora aggiungere l’insorgenza di altre e ben più gravi dinamiche sociali e politiche. Ci spieghiamo meglio. Da una parte, la mancata programmazione di un percorso formativo per la classe dirigente nelle tematiche dello sviluppo economico ha portato ad un progressivo impoverimento del dibattito politico. Dall’altra, la totale mancanza di iniziative nel campo della diffusione di una virtuosa cultura della internazionalizzazione nel Paese ha indotto la cittadinanza a concentrare la sua attenzione sull’azione politica limitatamente a questioni di carattere meramente domestico. Nel merito, uno degli obiettivi principali del gruppo RETE Desk è quello di spostare l’informazione e il livello del dialogo su questioni ben più importanti e strutturali delle piccole scaramucce politiche o delle questioni di quartiere . Lo sviluppo delle competenze a salvaguardia del bene comune è un esercizio oramai diventato imprescindibile e lo è a tutti i livelli, non solo quelli delle specializzazioni. Oggigiorno, lo sviluppo delle competenze va interpretato soprattutto come un esercizio di comunità, necessario non solo per la sopravvivenza economica del nostro Paese, ma per la sussistenza della sua stessa struttura democratica . Inoltre, non si può parlare di sovranità se non si inizia a ragionare tutti insieme, a dialogare e a fare informazione come uno Stato Sovrano e non secondo le logiche di un piccolo Comune. Sovranità non vuol dire essere liberi di fare come si vuole tout court , ma significa declinare questa libertà all’interno delle logiche internazionali che, se comprese, possono portare benefici ad oggi inimmaginabili al Paese. Non è un caso, quindi, come già evidenziato nei nostri precedenti comunicati, che il gruppo Rete Desk si pone tra i suoi obiettivi primari la formazione di una nuova classe politica dirigente in grado di uscire dalla “ logica degli slogan ” e il coinvolgimento della cittadinanza nelle questioni dell’economia. La pagina Facebook del gruppo RETE Desk e i contenuti delle sue prime serate pubbliche rappresentano la prova più immediata e tangibile del percorso avviato e al quale tutti i cittadini sono invitati a partecipare, inviando anche una mail a: deskinternational@movimentorete.org
cs RETE Desk