Senza entrare nel merito delle comunicazioni “segrete” del Segretario di Stato per le Finanze in Commissione Finanze, intendiamo di nuovo e con forza porre l’accento sulla forte preoccupazione circa i conti pubblici, la liquidità e le prospettive economiche del Paese. Questo è davvero il momento di farla finita con i teatrini della politica, di dirsi la verità e soprattutto di dirla a tutti i sammarinesi, prospettando soluzioni concrete. L'estrema gravità della situazione lo impone. Purtroppo quello che pare di cogliere è un netto scollamento, tra il Palazzo ed i suoi segreti da un lato, e i reali bisogni del Paese dall’altro. Qualche giorno fa è scaduto il bando per gli investimenti in territorio secondo il quale un buon samaritano avrebbe dovuto depositare 50 milioni di euro per concorrere a costruire delle infrastrutture. Dal silenzio ci pare di capire che il buon samaritano non si sia manifestato, come ampiamente prevedibile, ed i piani del governo sono fermi al palo. Si assiste a stramberie come la consulenza per finanziare la costruzione del nuovo ospedale affidata fra l’altro a una vecchia conoscenza nota per gli agganci con la politica italiana e sammarinese della prima Repubblica; un ritorno anche qui all’ormai classico “stavamo bene”. Circa il bilancio dello Stato, non è ancora dato sapere come sarà la manovra 2021. Se saranno imposte nuove tasse - come faceva presagire un comunicato di Rete, come sarà ristrutturato il debito pubblico e se San Marino farà domanda di assistenza al Fondo Monetario Internazionale. Tutto segreto, o perlomeno non noto, mentre si fanno sempre più insistenti le voci circa il fatto che nessun investitore istituzionale presente su quei "mercati" a cui il Governo si voleva rivolgere sarebbe intenzionato a investire un euro su San Marino, se non a tassi esagerati: cosa che avevamo ampiamente previsto, inascoltati. Intanto in Repubblica preferiamo fare la gara fra chi ha mandato via prima Moretti o Mazzeo, dimenticando che BCSM - quella della Tomasetti - ha fatto anche i complimenti a Mazzeo chiedendogli di gestire i rapporti con il FMI alla fine dell’estate 2018. Per il resto è il nulla. Nulla su un piano economico post COVID, nulla sul futuro delle banche, nulla sulla pubblica amministrazione, nulla su come il governo vuole disegnare il futuro. Mancano 4 anni alle prossime elezioni e se il trend è questo non sappiano come arriveremo al 2024. Forse Pedini terrà accese le luminarie tutto l’anno e proclamerà il diritto allo Spritz di Stato con bar aperti h24. A volte è meglio non pensarci, poi tanto è sempre colpa degli altri e con qualche sorriso e pacca sulle spalle si risolve tutto. RF è preoccupata del silenzio, di come passo dopo passo il paese si stia avvicinando al baratro o a qualche investitore arabo molto vicino al governo. RF chiede trasparenza verso scelte del governo che condizioneranno le prossime generazioni. Va bene la consegna del silenzio ma riteniamo che per etica e lealtà il governo dovrebbe parlare con sincerità al Paese. Le difficoltà sono di tutti e solo insieme è possibile trovare una soluzione.
c.s. Repubblica Futura