Una delegazione di Unione Donne ha incontrato ieri il Segretario di Stato al Lavoro Teodoro Lonfernini. Per il nostro movimento, che si prefigge le pari opportunità e la fine di ogni discriminazione di genere, il lavoro è un ambito d’azione centrale. Sapevamo già che, pur essendo mediamente più istruite, è più difficoltoso per le donne trovare un’occupazione, ma il dato ufficiale fornitoci dal Segretario di un 67% di disoccupati donne sul totale, a cui va ad aggiungersi un ulteriore 7% di disoccupate disponibili al solo lavoro part-time (dati relativi al trimestre ottobre-dicembre 2019) ci offre la misura di un grande squilibrio nelle opportunità lavorative a cui occorre dare risposta con cambiamenti sia sul versante culturale che su quello normativo. Numerose le questioni sollevate con il Segretario Lonfernini: l’Istanza d’Arengo presentata da UDS sulla possibilità che il part-time diventi un diritto per il lavoratore o la lavoratrice, soprattutto in presenza di figli minorenni, anziani e disabili in famiglia; l’Istanza d’Arengo sul congedo di paternità, in cui si chiede di adeguare la nostra normativa agli standard minimi approvati a larga maggioranza dal Parlamento dell’UE (la parità di condizioni nei congedi dei genitori è molto probabilmente la misura che più può contribuire a eliminare la penalizzazione femminile sul lavoro e contemporaneamente favorire il processo culturale di un impegno genitoriale paritario in famiglia); la possibilità per gli anziani non autosufficienti di assumere i propri famigliari per il lavoro di assistenza continuativa senza dovere per forza ricorrere alle cosiddette “badanti”; la diffusione dello smart working ovvero la possibilità per il lavoratore o la lavoratrice di avere grande flessibilità sui tempi e luoghi del lavoro utilizzando modalità di lavoro in rete e per obiettivi. Il Segretario Lonfernini ha mostrato un ascolto attento e ha apprezzato il nostro contributo di idee. Sostiene di essere il Segretario dei lavoratori e delle lavoratrici e che le disuguaglianze ancora in atto non dovrebbero esservi in uno Stato che vuole essere moderno. Coglie la sfida del coniugare le esigenze del lavoro con quelle di carattere familiare e sociale. Per questo, al di là delle Istanze d’Arengo, ritiene che si possa promuovere l’estensione del part-time, già molto utilizzato e regolamentato in Repubblica. Da giovane padre non può che essere favorevole al congedo di paternità e non avrebbe nessuna contrarietà ad una sua estensione. Di più immediata attuazione è a suo avviso la possibilità di assumere familiari per l’assistenza agli anziani non autosufficienti; si tratterebbe di riconoscere e regolamentare un lavoro di cura già in atto, con vantaggio di ogni parte coinvolta. Segue con attenzione l’evoluzione dello smart working e vede favorevolmente tutto ciò che può aumentare la soddisfazione personale e la capacità lavorativa. Abbiamo infine rilevato come non vi siano a San Marino denunce per molestie sul lavoro; non crediamo che ciò significhi l’assenza del fenomeno (non è verosimile visti i dati italiani ed europei), quanto una sua difficoltà ad emergere. Manca anche, nonostante le sollecitazioni dell’ONU, una rilevazione statistica di come si percepiscono le condizioni di lavoro, se si ritiene di essere stati oggetto di discriminazione ecc. Il Segretario anche su questo aspetto si è detto disponibile ad approfondire la questione. È stato dunque un incontro proficuo, cordiale e costruttivo. Ci auguriamo sia l’inizio di una collaborazione e di un confronto continuo per poter raggiungere quegli obiettivi di pari opportunità in ambito lavorativo che migliorerebbero le condizioni di vita non solo delle donne ma dell’intero Paese.
Unione Donne Sammarinesi