Il Capogruppo Massimo Andrea Ugolini (PDCS) propone che (…) vi sia l’impegno poi di non presentare in sede di II lettura emendamenti che non siano di carattere prettamente finanziario. Il Consigliere Luca Boschi (Libera-PS) propone di mettere a verbale che il progetto di legge di cui al punto 4 sarà un provvedimento tecnico. Il Capogruppo Gian Nicola Berti (Alleanza Riformista) propone di effettuare una sessione consiliare a luglio con le istanze d’arengo, il progetto di legge “Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2024 e modifiche alla Legge 22 dicembre 2023 n.194” con l’impegno a mantenerlo tecnico… Questi stralci del verbale dell’Ufficio di Presidenza del 23 luglio scorso, a cui abbiamo aggiunto solo il nome dei partiti per maggiore chiarezza, sono inequivocabili: l’impegno preso dai rappresentanti della maggioranza era quello di portare in Consiglio una legge di variazione al bilancio (c.d. assestamento) di natura tecnica. Impegno accolto di buon grado dall’opposizione, RETE inclusa, che ha più volte rimarcato la disponibilità a snellire i lavori a fronte di un provvedimento di natura tecnica. Ci piacerebbe poter dire che l’impegno sia stato disatteso per dare spazio a qualche tema urgente come il caro affitti, il caro mutui, il caro vita. E invece no. Il governo ha contraddetto i suoi propositi per portare ben 19 emendamenti - quindi si è fatto ostruzionismo da solo - tra cui l’aumento dei dipartimenti e dei relativi costi (portandoli da 8 a 11), rispondenti solo agli equilibrismi dei partiti al comando o, addirittura, ai desiderata dei singoli Segretari. Se da un lato infatti tutti – DC, Alleanza Riformista e Libera- PS e PSD – si trovano d’accordo e a proprio agio nel non inserire nella Legge i temi, tanto sbandierati in campagna elettorale, che dovrebbero invece essere una priorità, dall’altro lato assistiamo alla guerra fra gli stessi partiti per spartirsi le poltrone più ambite, ovvero quelle di AASS, AASLP e SMTV le cui nomine, non a caso, sono state rinviate. Oltre al danno, la beffa: maggioranza e governo accusano l’opposizione di allungare i tempi in Aula invece di ammettere di non aver rispettato gli impegni presi in Ufficio di Presidenza di fronte alla Reggenza e di fronte al Segretario di Stato per gli Affari Interni. Finita la campagna elettorale, i temi caldi sono spariti dal radar. Nei provvedimenti del governo non occupano neppure una riga e rimangono relegati a slogan buoni per le conferenze stampa di partito. E pensare che in alcuni casi sarebbe sufficiente utilizzare quello che esiste già. Come la Legge 27/1995 relativa agli immobili destinati a locazione che, nonostante la sua veneranda età, è ancora in vigore ma risulta inapplicata. RETE ha portato un emendamento per richiederne l’applicazione e ha proposto la creazione di un registro degli immobili sfitti, dove siano riportate e rispettate le richieste di equo canone fissate. Proposta che Governo e Maggioranza hanno bocciata. Meglio ridere per non piangere, se non fosse che questa legislatura, partita decisamente col piede sbagliato, pare sia già oggetto di verifica.
c.s. RETE