Nel commentare le pesanti motivazioni alla base della sentenza di primo grado con condanna a 8 anni e 10 mesi, Stefano Ercolani sottolinea il fatto che affronterà da solo, insieme all'ex direttore generale Asset Barbara Tabarrini, un appello che definisce 'sgonfiato dalle tante accuse decadute' e con la certezza di venire assolto. Una solitudine che stride con la convinzione che a Forlì, sul banco degli imputati, avrebbero potuto esserci tutti “i direttori e presidenti delle banche sammarinesi degli ultimi 30 anni”.
Secondo l'ex presidente Asset infatti nelle motivazioni emerge che il progetto criminale sia “ rappresentato da versamenti degli italiani a San Marino, per l'Italia fiscalmente non dichiarati”. La vicenda Asset è stata vissuta malissimo dai miei ex colleghi- spiega- consapevoli del rischio potenziale connesso alla medesima attività della clientela italiana presso le loro banche” Ciò che rimane in piedi di Re Nero in realtà, oltre all'episodio di riciclaggio, è la raccolta bancaria in Italia, ritenuta abusiva perché Asset non ne aveva l'autorizzazione.
A fare 'manovalanza' i tre dipendenti dell'istituto di credito sammarinese, Christian Cicchetti (condannato a 3 anni e 4 mesi), Daniele Santarossa (2 anni e 4 mesi) e Alessandro Cervesato (2 anni), che avevamo definito 'spalloni' e che “così non paiono più essere- precisa l'avvocato Stefano Pagliai” vista l'assoluzione dal riciclaggio”. Il legale parla di un impianto accusatorio profondamente modificato, in cui l'aggravante della transnazionalità- sui pochissimi casi di raccolta singola, fatica ad essere configurata”
No comment per il momento dalla procura. Non è quindi escluso che la sentenza venga impugnata per riconsiderare alcune imputazioni. Dati i tempi del ricorso in Appello è probabile tuttavia che tutto finisca con una prescrizione. Ma sempre a Forlì, ad ottobre, si aprirà il processo Carisp, ed è proprio Stefano Ercolani a ricordarlo, prima di esortare le istituzioni a non isolare chi è colpito da giurisdizioni esterne
Secondo l'ex presidente Asset infatti nelle motivazioni emerge che il progetto criminale sia “ rappresentato da versamenti degli italiani a San Marino, per l'Italia fiscalmente non dichiarati”. La vicenda Asset è stata vissuta malissimo dai miei ex colleghi- spiega- consapevoli del rischio potenziale connesso alla medesima attività della clientela italiana presso le loro banche” Ciò che rimane in piedi di Re Nero in realtà, oltre all'episodio di riciclaggio, è la raccolta bancaria in Italia, ritenuta abusiva perché Asset non ne aveva l'autorizzazione.
A fare 'manovalanza' i tre dipendenti dell'istituto di credito sammarinese, Christian Cicchetti (condannato a 3 anni e 4 mesi), Daniele Santarossa (2 anni e 4 mesi) e Alessandro Cervesato (2 anni), che avevamo definito 'spalloni' e che “così non paiono più essere- precisa l'avvocato Stefano Pagliai” vista l'assoluzione dal riciclaggio”. Il legale parla di un impianto accusatorio profondamente modificato, in cui l'aggravante della transnazionalità- sui pochissimi casi di raccolta singola, fatica ad essere configurata”
No comment per il momento dalla procura. Non è quindi escluso che la sentenza venga impugnata per riconsiderare alcune imputazioni. Dati i tempi del ricorso in Appello è probabile tuttavia che tutto finisca con una prescrizione. Ma sempre a Forlì, ad ottobre, si aprirà il processo Carisp, ed è proprio Stefano Ercolani a ricordarlo, prima di esortare le istituzioni a non isolare chi è colpito da giurisdizioni esterne
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