“Ho modificato la pistola per renderla più potente". È quanto avrebbe ammesso agli inquirenti il 59enne indagato per lesioni gravi dalla Procura nell'ambito dell'inchiesta sul ferimento di una bimba nomade avvenuto a Roma nei giorni scorsi.
I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Nunzia D'Elia, hanno disposto una perizia sulle armi rinvenute in casa dell'uomo. Un'attività istruttoria volta a capire in che modo l'indagato abbia modificato la pistola e la carabina ad aria compressa, acquistate circa un anno fa a San Marino. Secondo quanto ha raccontato agli inquirenti, il 59enne "avrebbe allentato una vite per potenziare l'arma". Nelle ultime ore gli inquirenti hanno ascoltato una serie di testimoni, sia familiari della piccola che abitanti della zona, per cercare di chiarire il luogo esatto dove la bimba è stata raggiunta dal piombino.
I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Nunzia D'Elia, hanno disposto una perizia sulle armi rinvenute in casa dell'uomo. Un'attività istruttoria volta a capire in che modo l'indagato abbia modificato la pistola e la carabina ad aria compressa, acquistate circa un anno fa a San Marino. Secondo quanto ha raccontato agli inquirenti, il 59enne "avrebbe allentato una vite per potenziare l'arma". Nelle ultime ore gli inquirenti hanno ascoltato una serie di testimoni, sia familiari della piccola che abitanti della zona, per cercare di chiarire il luogo esatto dove la bimba è stata raggiunta dal piombino.
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