Due medici di guardia, un anestesista e un ginecologo che aveva la reperibilità ieri mattina. Sono le prime persone individuate dagli investigatori che indagano sul caso della donna incinta alla ventunesima settimana, morta all'ospedale Sant'Orsola di Bologna. I medici sono stati invitati dalla polizia ad eleggere domicilio e a nominare un legale di fiducia (avv. Ciriaco Rossi), primo primo passo verso una prevedibile iscrizione nel registro degli indagati, come atto a loro garanzia in vista dell'autopsia. Al momento gli inquirenti si concentrano sul personale che l'ha operata, ieri mattina. Non è escluso che le valutazioni si estendano ad altre figure. A quanto è stato ricostruito Mirela Florentina Cauc è stata sottoposta mercoledì ad amniocentesi. La sera del giorno dopo è stata prelevata in casa da un'ambulanza, visti i forti dolori. Arrivata all'ospedale, i medici hanno riscontrato l'assenza di attività vitale nel feto. La donna, con la febbre molto alta, è stata ricoverata e le sono stati somministrati farmaci per indurre il parto. Nella notte le sue condizioni sembravano migliorare, ma verso le sei un'infermiera ha segnalato che aveva macchie sulle pelle e un quadro compatibile con un'embolia. A quel punto i medici hanno optato per il cesareo, ma verso la fine dell'intervento la paziente ha avuto il primo arresto cardiaco, cui ne sono seguiti altri in mattinata. Il decesso è stato dichiarato alle 11.
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