L'ha uccisa davanti alla figlia di poco più di tre anni e al fratellino di 16 mesi, con un colpo al cuore, sferrato con un coltello da cucina, poi gettato nel lavello. Quindi è fuggito con una Fiat Punto, portandosi via i bambini. Ma dopo un paio d'ore, si è costituito nella stazione dei carabinieri di Budrio, il paese dove viveva con la moglie nella pianura bolognese. Ora Abderrahim Qablaoui, 53 anni, marocchino come la sua vittima, è in stato di fermo per l'omicidio di Jamila Assafa, 30 anni. In mattinata è stato interrogato dal pm Giuseppe Di Giorgio. Si è consegnato nella notte dopo aver lasciato i bambini ad una sorella. Ai militari ha detto di aver fatto una sciocchezza: la coltellata mortale è arrivata al culmine di una lite per motivi banali. Lei gli avrebbe fatto notare di non aver gradito il modo in cui era stata trattata, poco prima, davanti ai parenti di lui. Poi i toni si sono accesi. Non era la prima volta: i carabinieri in passato erano intervenuti per litigi. Ieri l'allarme è stato dato alle 21.15 da vicini, che hanno sentito trambusto e grida al primo piano della casa in via Frati Cappuccini e qualcuno ha visto l'uomo uscire in fretta. Arrivati, i militari hanno sentito che dentro la tv era accesa, ma non rispondeva nessuno. Hanno forzato la porta e hanno trovato la donna in terra, in sala. Inutile, l'intervento del 118. La coppia aveva difficoltà economiche, lei disoccupata e lui con lavori saltuari. Vivevano in una casa comunale, pare che da qualche tempo non pagassero l'affitto.
Riproduzione riservata ©