Guardia sempre alta. Lo impone il verificarsi di incidenti, anche gravi, causa “botti” a Capodanno. Più in passato in verità che negli ultimi anni in Riviera, grazie soprattutto all'entrata in vigore della più restrittiva normativa del 2011 sulla vendita e l'utilizzo di artifici pirotecnici. Nel 2012, ad esempio, si sono verificati due soli incidenti. La Polizia di Stato assicura controlli intensificati sia su chi distribuisce, sia su chi utilizza tali prodotti. Innanzitutto la vendita e la detenzione di quelli classificati come non esplodenti – fontane, bengala, bacchette scintillanti e così via - è concessa esclusivamente ai maggiori di 18 anni, anche se sulla confezione compare una dicitura diversa. Ancor più rigore viene riservato agli artifici pirotecnici più pericolosi, quelli cioè che scoppiano - petardi e razzi, per intenderci – e che non possono essere né detenuti, né venduti da esercenti sprovvisti di licenza di Pubblica Sicurezza. Naturalmente articoli off-limits per i venditori ambulanti. Per i trasgressori, a seconda dei casi, previste pesanti sanzioni in denaro fino all'arresto per un massimo di 18 mesi. Mai sottovalutare, infine, la provenienza dei "botti".
Nel video l'intervista a Simone Pineschi, Capo di Gabinetto Questura di Rimini.
sp
Nel video l'intervista a Simone Pineschi, Capo di Gabinetto Questura di Rimini.
sp
Riproduzione riservata ©