Un "pericoloso e sciagurato" abbandono di lastre in cemento-amianto (coperture di eternit) lungo l'argine del torrente Pisciatello, vicino alla pista ciclabile Cesena-Macerone parallela a via Cesenatico. Lo segnalano oggi muniti di dossier fotografico i Verdi di Cesena, che chiedono una
"bonifica urgente" a Comune, Hera e Ausl ricordando che i siti
contaminati nel Cesenate sono 5.400. Le lastre di eternit, una
decina di varie dimensioni, si trovano nella zona tra i confini
delle frazioni Ponte Pietra e Villa Casone, circa 20 metri a est
del civico via Rubicone 1440, e sono documentate anche da un
video che il militante dei Verdi Davide Fabbri pubblica su
Facebook.
Fabbri dice che la prima segnalazione e' giunta grazie alla
"sensibilita' civica di un cittadino che gia' da diversi giorni
ha predisposto una segnalazione-esposto, gia' inviata agli enti
competenti alla bonifica dell'area inquinata da rifiuti
pericolosi; tale necessaria bonifica non e' ancora avvenuta, agli
enti competenti alla bonifica- Comune di Cesena, Hera e Ausl-
rinnoviamo l'appello e chiediamo l'indispensabile bonifica
dell'area". L'esponente ecologista dice che "la campagna di
sensibilizzazione avviata dal Comune di Cesena contro gli
abbandoni dei rifiuti e' giustissima ma se non si fanno le
bonifiche tutto perde di valore" e si rivolge al sindaco Paolo
Lucchi. "Chiediamo al sindaco di Cesena- continua
Fabbri- un ulteriore impegno. L'assessorato all'Ambiente e' in
possesso del censimento-mappatura delle strutture contenenti
amianto del territorio comunale. Sono ben 5.400 i siti cesenati
contenenti amianto: coperture di aziende produttive, coperture di
allevamenti, tetti di abitazioni, tettoie. Il Comune di Cesena
deve impegnarsi maggiormente a promuovere gli interventi
necessari per la sua rimozione regolare o messa in sicurezza, per
eliminare i rischi per la salute connessi alla inalazione di
fibre che si possono liberare nell'ambiente quando l'amianto si
presenta in forma friabile". Il militante dei Verdi sollecita al Comune anche "la predisposizione di un piano di valutazione sullo stato di
conservazione dei materiali contenenti amianto e di risanamento
del territorio, per eliminare gradualmente la presenza di amianto
pericoloso nell'ambiente, dando priorita' agli interventi di
bonifica ritenuti piu' pericolosi per la salute". Ovvero, gli
"interventi di bonifica nei confronti di quei siti che hanno la
capacita' di emettere fibre di amianto inalabili, con presenza
cioe' di amianto degradato e friabile (sfaldamenti, crepe,
rotture, affioramenti di fibre alle superfici)", conclude Fabbri.
"bonifica urgente" a Comune, Hera e Ausl ricordando che i siti
contaminati nel Cesenate sono 5.400. Le lastre di eternit, una
decina di varie dimensioni, si trovano nella zona tra i confini
delle frazioni Ponte Pietra e Villa Casone, circa 20 metri a est
del civico via Rubicone 1440, e sono documentate anche da un
video che il militante dei Verdi Davide Fabbri pubblica su
Facebook.
Fabbri dice che la prima segnalazione e' giunta grazie alla
"sensibilita' civica di un cittadino che gia' da diversi giorni
ha predisposto una segnalazione-esposto, gia' inviata agli enti
competenti alla bonifica dell'area inquinata da rifiuti
pericolosi; tale necessaria bonifica non e' ancora avvenuta, agli
enti competenti alla bonifica- Comune di Cesena, Hera e Ausl-
rinnoviamo l'appello e chiediamo l'indispensabile bonifica
dell'area". L'esponente ecologista dice che "la campagna di
sensibilizzazione avviata dal Comune di Cesena contro gli
abbandoni dei rifiuti e' giustissima ma se non si fanno le
bonifiche tutto perde di valore" e si rivolge al sindaco Paolo
Lucchi. "Chiediamo al sindaco di Cesena- continua
Fabbri- un ulteriore impegno. L'assessorato all'Ambiente e' in
possesso del censimento-mappatura delle strutture contenenti
amianto del territorio comunale. Sono ben 5.400 i siti cesenati
contenenti amianto: coperture di aziende produttive, coperture di
allevamenti, tetti di abitazioni, tettoie. Il Comune di Cesena
deve impegnarsi maggiormente a promuovere gli interventi
necessari per la sua rimozione regolare o messa in sicurezza, per
eliminare i rischi per la salute connessi alla inalazione di
fibre che si possono liberare nell'ambiente quando l'amianto si
presenta in forma friabile". Il militante dei Verdi sollecita al Comune anche "la predisposizione di un piano di valutazione sullo stato di
conservazione dei materiali contenenti amianto e di risanamento
del territorio, per eliminare gradualmente la presenza di amianto
pericoloso nell'ambiente, dando priorita' agli interventi di
bonifica ritenuti piu' pericolosi per la salute". Ovvero, gli
"interventi di bonifica nei confronti di quei siti che hanno la
capacita' di emettere fibre di amianto inalabili, con presenza
cioe' di amianto degradato e friabile (sfaldamenti, crepe,
rotture, affioramenti di fibre alle superfici)", conclude Fabbri.
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