Un fascicolo è stato aperto presso la Procura di Bologna in relazione ad una serie di illeciti penali che sarebbero stati commessi nella gestione di patrimoni privati e societari attraverso strumenti finanziari (derivati) con i quali si ipotizza siano stati alterati i bilanci del Gruppo Unipol. Il meccanismo, secondo la denuncia presentata da uno Studio Legale di Treviso, sarebbe consistito nell' abuso sistematico della negoziazione di prodotti finanziari 'derivati' senza alcuna autorizzazione, in conflitto di interessi tra l'istituto bancario ed i clienti, generando enormi perdite, allo stato accertate per oltre 50 milioni di euro per la clientela e corrispondenti utili per il Gruppo Bancario che si sarebbe, in questo modo, tra l'altro, liberato di enormi quantitativi di titoli 'tossici'. Vittime, secondo quanto si è appreso, sono numerosi ed importanti imprenditori marchigiani che hanno già recentemente visto depositare, in sede civile in un procedimento sempre presso il Tribunale di Bologna, consulenze tecniche d'ufficio che avrebbero documentato questo scenario di abusi. Tra le ipotesi di reato figurerebbe anche l'associazione per delinquere finalizzata alla truffa ed al falso in bilancio. "Il prossimo passaggio - ha detto l'avv Francesco Murgia all'Ansa - è quello volto ai possibili riflessi di tali condotte sui bilanci di fusione Unipol - Fonsai, in parallelo all'indagine già in corso da parte della Procura di Torino sul Gruppo Fonsai, e sui possibili illeciti che tali operazioni possono aver generato nel recente 'matrimonio' tra i due gruppi finanziari".
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