La richiesta di collaborazione dalla Procura di Venezia, che poi ha lodato l'impegno della magistratura sammarinese, è arrivata almeno la scorsa estate. Ci sono voluti parecchi mesi prima di ricostruire i complessi movimenti bancari e scoprire quanti soldi uscivano dalla società BMC del console William Colombelli e che, secondo l'accusa, finivano nelle tasche del Gruppo Mantovani. Il suo amministratore Piergiorgo Baita, infatti, è finito in manette, così come il responsabile amministrativo Nicolò Buson. E' stato proprio l'accertamento fiscale alla Mantovani ad aprire un nuovo fronte, che ha scoperto come la BMC, almeno dal 2005, aveva emesso fatture per oltre 10 milioni. Venezia a San Marino non ha chiesto accertamenti sulla BMC: solo verifiche bancarie. I bonifici e i prelievi sono avvenuti in diversi istituti di credito, tra cui alcuni, presumibilmente, anche commissariati. Sulla BMC esiste una delibera del congresso di Stato del 25 settembre 2012 che mette in mobilità l'unica dipendente. Il console Colombelli risulta però anche presidente del Cda della Finanziaria Infrastrutture, che non figura nell'elenco di Banca centrale, ma risulta iscritta come soggetto autorizzato dal 2007. Amministratore delegato era Claudia Minutillo, arrestata nell'operazione, ex segretaria dell'ex ministro Galan, amico intimo di Colombelli. Quest'ultimo, stando agli inquirenti, si sarebbe “autointercettato”, registrando con l'Iphone i colloqui con Baita e Claudia Minutillo, dal momento in cui i rapporti hanno iniziato ad incrinarsi dopo i riscontri fiscali in atto. Forse un modo per tutelarsi, nel caso in cui fosse stato scaricato. Dopo gli arresti la Finanza ha sequestrato beni e conti correnti per quasi 8 milioni, e l'autorità di vigilanza sui contratti pubblici verificherà le questioni legate al Mose di Venezia, una delle grandi opere realizzate dal Gruppo Mantovani. Collaborazione è stata chiesta anche a Svizzera, Germania, Croazia e Canada: si attendono risposte.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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