E' scattato nella notte il fermo del 19enne rom di origini bosniache Sonic Halilovic, accusato dell'omicidio di Quinto Orsi, il meccanico di 72 anni investito e ucciso giovedì a Bologna mentre tentava di difendere dal furto un'auto nell'officina gestita dal figlio. Il provvedimento è stato emesso dal pm Beatrice Ronchi. Ieri in tarda serata il ragazzo si era costituito.
Il giovane, che è stato riconosciuto dal figlio della vittima, si è costituito dopo una sorta di 'trattativa' con le forze dell'ordine, cominciata nel pomeriggio e finita nella tarda serata di ieri, quando si è presentato in questura con l'avvocato Gianluigi Cristofori. Sarebbe stato il legale, su richiesta della famiglia del giovane, a contattare gli inquirenti - che avevano comunque già individuato la zona dove si trovava - manifestando l'intenzione di consegnarsi. Poi però il giovane, che era atteso nel pomeriggio, ha tergiversato, e si è presentato solo ieri sera. Ha ammesso di aver investito il meccanico, ma si è difeso dicendo di averlo travolto involontariamente, parlando quindi di una disgrazia e puntando su un possibile omicidio colposo. La Procura ha mantenuto inalterata la propria posizione con la contestazione dell'omicidio volontario con dolo eventuale. Lo spazio di manovra nel piazzale davanti all'officina era, infatti, talmente angusto e la manovra stessa talmente repentina e spericolata, che si ritiene che chi guidava l'auto abbia accettato consciamente il rischio di uccidere. "Un sincero grazie alle forze dell'ordine che hanno lavorato con il massimo impegno e in strettissima collaborazione con il pm Ronchi", ha detto il procuratore aggiunto e portavoce della Procura di Bologna, Valter Giovannini.
Il giovane, che è stato riconosciuto dal figlio della vittima, si è costituito dopo una sorta di 'trattativa' con le forze dell'ordine, cominciata nel pomeriggio e finita nella tarda serata di ieri, quando si è presentato in questura con l'avvocato Gianluigi Cristofori. Sarebbe stato il legale, su richiesta della famiglia del giovane, a contattare gli inquirenti - che avevano comunque già individuato la zona dove si trovava - manifestando l'intenzione di consegnarsi. Poi però il giovane, che era atteso nel pomeriggio, ha tergiversato, e si è presentato solo ieri sera. Ha ammesso di aver investito il meccanico, ma si è difeso dicendo di averlo travolto involontariamente, parlando quindi di una disgrazia e puntando su un possibile omicidio colposo. La Procura ha mantenuto inalterata la propria posizione con la contestazione dell'omicidio volontario con dolo eventuale. Lo spazio di manovra nel piazzale davanti all'officina era, infatti, talmente angusto e la manovra stessa talmente repentina e spericolata, che si ritiene che chi guidava l'auto abbia accettato consciamente il rischio di uccidere. "Un sincero grazie alle forze dell'ordine che hanno lavorato con il massimo impegno e in strettissima collaborazione con il pm Ronchi", ha detto il procuratore aggiunto e portavoce della Procura di Bologna, Valter Giovannini.
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