Una conoscenza tra i due, un uso letale della violenza e gli stupefacenti. Sono tre degli elementi finora emersi dalle indagini sull'omicidio della 52enne pesarese Sabrina Malipiero, morta dopo essere stata accoltellata alla gola in casa sua. Saranno gli investigatori a stabilire il nesso preciso tra i diversi fattori. Le indagini sono ancora in corso, ma il responsabile ha già confessato, ieri. E' Zakaria Safri, 38enne marocchino con regolare permesso di soggiorno e con precedenti. Ma la sua ammissione non è arrivata subito.
Sabrina Malipiero era separata e madre di due figli, lavorava come commessa e conosceva Zakaria Safri. Un'uccisione per futili motivi, spiegano le autorità. Dopo l'omicidio, l'uomo è scappato a bordo dell'auto della 52enne che è stata poi ritrovata sempre a Pesaro.
C'è stata una "grande profusione di violenza contro la donna", durante una lite. Ma come si è arrivati a una furia del genere? A questo si dovrà ancora rispondere. Un fattore emerso è quello della droga sequestrata anche all'interno dell'appartamento della donna. Per altri elementi si attendono gli esami di medicina legale. Al momento, il delitto non è configurabile come femminicidio.
Mauro Torresi
Nel servizio, le interviste a Silio Bozzi, dirigente Squadra Mobile Pesaro, e a Cristina Tedeschini, procuratore Pesaro
Sabrina Malipiero era separata e madre di due figli, lavorava come commessa e conosceva Zakaria Safri. Un'uccisione per futili motivi, spiegano le autorità. Dopo l'omicidio, l'uomo è scappato a bordo dell'auto della 52enne che è stata poi ritrovata sempre a Pesaro.
C'è stata una "grande profusione di violenza contro la donna", durante una lite. Ma come si è arrivati a una furia del genere? A questo si dovrà ancora rispondere. Un fattore emerso è quello della droga sequestrata anche all'interno dell'appartamento della donna. Per altri elementi si attendono gli esami di medicina legale. Al momento, il delitto non è configurabile come femminicidio.
Mauro Torresi
Nel servizio, le interviste a Silio Bozzi, dirigente Squadra Mobile Pesaro, e a Cristina Tedeschini, procuratore Pesaro
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