La loro firma è un foro. I Carabinieri di Fano in collaborazione con Pesaro e grazie ad una grande attività investigativa della Compagnia di Riccione hanno arrestato due rapinatori incalliti nell'operazione "Il lupo".
Usavano sempre la stessa tecnica: in un sopralluogo facevano un piccolo forellino nelle porte delle banche per manometterele poi tornavano per mettere a segno il colpo senza problemi di ingresso.
L'ultimo doveva essere ieri nella sede della Carifano di via Einaudi a Fano, nella zona industriale della città. Ma i due malviventi di Foligno di 47 e 50 anni con il passamontagna già calato si sono ritrovati i militari, una trentina.L'arresto è stato immediato.
Scoperto anche un elenco di 15 obiettivi tra banche e uffici postali che i due avevano deciso di colpire generalmente vicino alla autostrada A 14 per garantirsi una via di fuga immediata. I due soggetti erano usciti dal acarecere da meno di un anno e sarebbero ritenuti pericolosi dalle forze dell'ordine. A riprova della loro esperienza i militari hanno ritrovato una pistola risultata falsa epoi altre armi del mestiere: un potente trapano a batteria, un kit di grimaldelli, vari modelli di serrature, delle spatole e spadini, oltre che di un migliaio di chiavi alterate di tutti i tipi e di un cannocchiale.
Avevano già colpito anche nelle case, dove entravano fingendosi procacciatori di affari per società di energia elettrica, per poi studiare l'abitazione e tornarci. I due, ascoltati ieri dal P.M. Massimo Di Patria, avrebbero ammesso alcuni colpi.
Valentina Antonioli
Usavano sempre la stessa tecnica: in un sopralluogo facevano un piccolo forellino nelle porte delle banche per manometterele poi tornavano per mettere a segno il colpo senza problemi di ingresso.
L'ultimo doveva essere ieri nella sede della Carifano di via Einaudi a Fano, nella zona industriale della città. Ma i due malviventi di Foligno di 47 e 50 anni con il passamontagna già calato si sono ritrovati i militari, una trentina.L'arresto è stato immediato.
Scoperto anche un elenco di 15 obiettivi tra banche e uffici postali che i due avevano deciso di colpire generalmente vicino alla autostrada A 14 per garantirsi una via di fuga immediata. I due soggetti erano usciti dal acarecere da meno di un anno e sarebbero ritenuti pericolosi dalle forze dell'ordine. A riprova della loro esperienza i militari hanno ritrovato una pistola risultata falsa epoi altre armi del mestiere: un potente trapano a batteria, un kit di grimaldelli, vari modelli di serrature, delle spatole e spadini, oltre che di un migliaio di chiavi alterate di tutti i tipi e di un cannocchiale.
Avevano già colpito anche nelle case, dove entravano fingendosi procacciatori di affari per società di energia elettrica, per poi studiare l'abitazione e tornarci. I due, ascoltati ieri dal P.M. Massimo Di Patria, avrebbero ammesso alcuni colpi.
Valentina Antonioli
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