Un professore della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Pavia è stato arrestato dai carabinieri nell'ambito di un'indagine che ha portato all'arresto di un impresario edile, e all'interdizione dai pubblici uffici di un dirigente del Settore urbanistica del Comune; sequestrata un'area del campus dell'ateneo. Secondo quanto spiegato dai carabinieri, il professore aveva manovrato, grazie al suo ruolo tecnico nella dirigenza dell'Ateneo, per permettere che un grande cantiere, realizzato in un'area con vincolo paesaggistico grazie a una convenzione con il Comune che prevedeva edilizia residenziale e servizi esclusivamente per gli studenti, diventasse invece, in parte, di tipologia commerciale, con tanto di appartamenti già in vendita al pubblico. I reati contestati, a vario titolo, sono corruzione e falso. Nel corso dell'operazione i carabinieri del Comando provinciale di Pavia hanno sequestrato l'area dell'Università che doveva divenire il nuovo campus dell'Ateneo Pavese, ben 9 mila metri quadri che si trovano nella periferia est del comune lombardo. Secondo quanto si è appreso, buona parte del cantiere era ormai diventato commerciale, vi erano stati costruiti appartamenti che erano già in vendita al pubblico. Un cambiamento che era stato 'legittimato', secondo le indagini, da una variante urbanistica all'originaria convenzione, ottenuta tramite la corruzione. L'ateneo pavese è uno dei più antichi del mondo: è stato fondato nel 1361.
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