È stato il giorno delle richieste di risarcimento, nel processo in cui il finanziere Francesco Confuorti, l'ex direttore di Banca Cis Daniele Guidi e l'ex direttore di Banca Centrale Lorenzo Savorelli, sono accusati insieme ad altri nove imputati di abuso d'autorità, malversazione del pubblico ufficiale, rivelazione di segreto d'ufficio e bancarotta. Al centro del procedimento, il cosiddetto "caso titoli", la liquidazione illegittima di Asset Banca, l'assorbimento forzato della stessa in Cassa di Risparmio, il mancato rimborso del prestito 'Leiton'.
L'Eccellentissima Camera, e cioè lo Stato, ha chiesto un risarcimento dei danni patrimoniali per oltre 286 milioni di euro, di cui 195 solo per gli interventi messi in campo a tutela dei correntisti di Banca Cis. “Di eccezionalità gravità” inoltre – ha precisato l'avvocato di parte civile Moreno Maresi – i danni non patrimoniali” per la lesione del buon nome della Repubblica. Circa 100 milioni, invece, la richiesta di risarcimento presentata dai legali di Cassa di Risparmio, per l'assorbimento di Asset Banca e successivi adempimenti e la vicenda Leiton con relativi interessi.
Da parte della società di gestione degli attivi ex Cis, chiesto il risarcimento del danno reputazionale, già peraltro accordato ad Sga nel processo per truffa ai fondi pensione. La difesa di Asset Banca ha invece chiesto, oltre al risarcimento danni, una provvisionale di 55 milioni di euro – pari al deflusso di liquidità, senza blocco dei pagamenti dopo i provvedimenti di rigore – oppure di 34 milioni, valore stimato della banca, al momento dell'amministrazione straordinaria. Nell'udienza di ieri Banca Centrale aveva già chiesto quasi 3 milioni di danni e la sommatoria delle richieste di tutte le parti civili, supera quindi i 430-440 milioni di euro. La requisitoria del Procuratore del Fisco Roberto Cesarini è fissata per lunedì prossimo, poi toccherà alle difese dei 12 imputati. La sentenza del Commissario della Legge Vico Valentini è attesa entro l'otto luglio.