Un piccolo imprenditore si è tolto la vita nel magazzino della propria ditta ad Alfonsine, nel Ravennate. Il fatto è stato scoperto ieri. Secondo i familiari, a quanto riportato da alcuni quotidiani locali, sono state anche le difficili condizioni economiche in cui versava l'azienda a spingere l'imprenditore - Gabriele Gaudenzi, 50 anni - a togliersi la vita, anche se l'uomo non ha lasciato scritti. A pesare sarebbe stata la seria situazione economica della ditta, con sei dipendenti, aggravata da una pesante sanzione di Equitalia da quasi 50.000 euro, ma ci sarebbero anche recenti difficoltà nella sfera personale. Gaudenzi conduceva col fratello e il padre la 'Gaudenzi imballaggi', storica impresa familiare del settore degli imballaggi industriali in legno e arredo giardino.
Secondo quanto riferito dal fratello 46enne della vittima la crisi per l'azienda, con sei dipendenti, era iniziata già nel 2001. Ma fino al 2008 il lavoro era andato avanti. Quindi nel 2009 - ha sostenuto l'uomo - era arrivata una sanzione da Equitalia di 47mila euro per presunte incongruità risalenti a qualche anno prima. Tutto pagato per evitare il pignoramento della casa su cui pendeva peraltro un mutuo. La liquidità dell'azienda era stata però compromessa mentre la crisi era cresciuta così come la diffidenza delle banche. Una situazione di fronte alla quale - secondo il 46enne - il fratello, persona di sani principi, alla fine non ha retto.
Secondo quanto riferito dal fratello 46enne della vittima la crisi per l'azienda, con sei dipendenti, era iniziata già nel 2001. Ma fino al 2008 il lavoro era andato avanti. Quindi nel 2009 - ha sostenuto l'uomo - era arrivata una sanzione da Equitalia di 47mila euro per presunte incongruità risalenti a qualche anno prima. Tutto pagato per evitare il pignoramento della casa su cui pendeva peraltro un mutuo. La liquidità dell'azienda era stata però compromessa mentre la crisi era cresciuta così come la diffidenza delle banche. Una situazione di fronte alla quale - secondo il 46enne - il fratello, persona di sani principi, alla fine non ha retto.
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