E' arrivata alle battute finali l'inchiesta della procura di Macerata sul fallito attentato del 28 giugno scorso alla Clementoni di Recanati, quando l'ex operaio interinale dell'azienda di giocattoli Ioan Dafinu Nini, 43 anni, romeno, esasperato da mesi di disoccupazione e difficoltà economiche, si introdusse nel magazzino con un'auto carica di bombole di Gpl e taniche di benzina, deciso a far saltare in aria la fabbrica. L'esplosione era stata scongiurata dal coraggio di tre operai, che avevano spento il primo focolaio di incendio nell'auto, e Nini era scappato, venendo rintracciato e arrestato il giorno dopo ad Ancona. In questi giorni sono state depositate in tribunale le perizie ordinate dal pm per accertare il potenziale del materiale esplosivo, e i danni che un'eventuale deflagrazione avrebbe potuto provocare alle persone e alle cose. Nel frattempo, la famiglia Clementoni e l'amministrazione comunale di Recanati si stanno attivando perché il ministero dell'Interno conferisca una medaglia al valor civile ai tre operai ''eroi'': Andrea Palanca, Simone Lampa e Fabio Meriggi. Segnalazioni in tal senso sono già state trasmesse al Viminale dalla Legione Carabinieri Marche e dal Comando provinciale dei vigili del fuoco di Macerata. Palanca intanto riceverà un encomio solenne dal Consiglio comunale di Porto Recanati, la città dove vive.
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