E' il giorno di Francesco Vallefuoco, tra i principali imputati del filone riminese del processo "Vulcano". Arriva presto davanti a Palazzo di Giustizia, in attesa di deporre nel procedimento che lo vede accusato insieme ad altri, a vario titolo, di racket, estorsione e usura aggravate dal metodo mafioso. Prima di lui, nell'aula "Falcone Borsellino" entra nel vivo il processo Criminal Minds che vede in aula Marco Bianchini, ex patron della Karnak, Bruno Platone, Riccardo Ricciardi, considerato uno dei più stretti collaboratori di Bianchini, e Claudio Vitalucci, l'imprenditore marchigiano contrapposto a Bianchini in una contorta vicenda di estorsioni e contro estorsioni. Si è entrati nel vivo con le dichiarazioni rese dai Marescialli della Guardia di Finanza di Rimini che hanno ricostruito, attraverso intercettazioni telefoniche e dati estrapolati da dispositivi mobili frutto delle perquisizioni, il rapporto tra il gruppo che faceva capo a Vitalucci e quello di Bianchini.
In particolare i finanzieri rispondono davanti alla corte presieduta dal Giudice Di Patria, delle movimentazioni di denaro legate al tentativo di estorsione per 3 milioni di euro di Vitalucci nei confronti dell'ex patron Karnak che non avrebbe ceduto alle minacce; del tentativo di estorsione di Ricciardi e Platone, legati a Bianchini, nei confronti di Vitalucci per oltre 300 mila euro e di un terzo filone, l'imprenditore sammarinese deve rispondere, insieme a Daniele Tosi, ex direttore della finanziaria di famiglia Fingestus, di ricettazione, avrebbe distolto parte del denaro frutto del fallimento di una impresa marchigiana legata a Vitalucci, soldi che solo in parte sarebbero tornati a quest'ultimo.
gb
In particolare i finanzieri rispondono davanti alla corte presieduta dal Giudice Di Patria, delle movimentazioni di denaro legate al tentativo di estorsione per 3 milioni di euro di Vitalucci nei confronti dell'ex patron Karnak che non avrebbe ceduto alle minacce; del tentativo di estorsione di Ricciardi e Platone, legati a Bianchini, nei confronti di Vitalucci per oltre 300 mila euro e di un terzo filone, l'imprenditore sammarinese deve rispondere, insieme a Daniele Tosi, ex direttore della finanziaria di famiglia Fingestus, di ricettazione, avrebbe distolto parte del denaro frutto del fallimento di una impresa marchigiana legata a Vitalucci, soldi che solo in parte sarebbero tornati a quest'ultimo.
gb
Riproduzione riservata ©