Sulla questione “erga omnes” e cioè sulla validità del contratto industria-artigianato per tutti, il Segretario dell’Anis Carlo Giorgi ritiene che quando un’associazione vuole imporre la propria volontà ad un’altra associazione e ad imprenditori che sa di non rappresentare si pone fuori dai principi che garantiscono la civile convivenza. “La rappresentanza – aggiunge il Segretario dell’Anis - non è solo un fatto di legge ma di rispetto delle posizione degli altri. E’ un fatto di cultura. Mai potrei pensare di imporre le mie decisioni e tanto meno oneri economici a chi non li condivide. Potrei capire una simile posizione, anche se non la condivido, sostenuta dai sindacati dei lavoratori - dichiara Giorgi - ma mai e poi mai da una associazione che dovrebbe rappresentare imprenditori. Quando il “potere” va contro le volontà espressa da altri che legittimamente intendono esercitare il loro diritto di approvare o meno un contratto di lavoro, le distanze diventano insormontabili, perché è in gioco il diritto di esistere dei singoli soggetti. E’ in gioco la democrazia.
Da mesi – conclude il Segretario dell’Anis - proponiamo un chiarimento. Oggi il chiarimento diviene fondamentale per il proseguimento delle normali relazioni fra le parti”.
Da mesi – conclude il Segretario dell’Anis - proponiamo un chiarimento. Oggi il chiarimento diviene fondamentale per il proseguimento delle normali relazioni fra le parti”.
Riproduzione riservata ©